Cronaca

500 studiosi trasformano la città in "capitale della storia"

Oltre 500 studiosi universitari e operatori culturali s’interrogheranno sulle ragioni di una via italiana della disciplina durante la prima conferenza nazionale di Public history

Si è aperta lunedì pomeriggio e proseguirà fino a venerdì la prima Conferenza nazionale di Public History. Contemporaneamente e in parallelo si svolgerà la quarta conferenza internazionale di Public History. “Con questo appuntamento – ha sottolineato Luigi Tomassini, direttore del Dipartimento di Beni Culturali, Università di Bologna, in occasione dell’inaugurazione dei lavori e alla presenza delle autorità – l’Italia giunge a partecipare a un dibattito che altrove, in America o in Francia, vanta una tradizione lunga almeno un trentennio. Solo da pochi anni si è diffusa la consapevolezza dell’importanza delle pratiche di public history in Italia, e della necessità di una riflessione e di un confronto fra studiosi e operatori per definirne lo statuto scientifico e per promuoverne la valorizzazione, anche attraverso specifiche attività formative. Il convegno di Ravenna intende favorire questo processo, mettendo a confronto diverse esperienze e diversi approcci disciplinari in una sorte di ‘stati generali’ della disciplina in ambito nazionale e internazionale”.

A questo fine, sono giunti in città oltre 500 studiosi universitari e operatori culturali, circa la metà dei quali stranieri, che nelle sedi di palazzo dei Congressi e palazzo Corradini per cinque giorni s’interrogheranno sulle ragioni di una via italiana della disciplina. L’iniziativa si presenta molto corposa: nella cinque giorni di lavori sono in programma oltre 90 panel, con un numero complessivo di 191 relazioni (alcune di più autori) e 25 poster per la conferenza internazionale, e 174 relazioni e 32 poster  per la conferenza italiana. Il convegno della Public History sarà un’occasione non solo per operatori scientifici, ma anche per semplici cultori e appassionati. Nei giorni del convegno in città si svolgeranno una serie di eventi ludici, come proiezioni di filmati, cene storiche a tema, spettacoli teatrali, incontri collaterali di riviste di storia, battaglie in scala, videogiochi storici, gite in bicicletta e a piedi per visitare la città e i dintorni: insomma accanto al convegno scientifico ci sarà una vera e propria festa della Public History. Per il numero di attività pubbliche inerenti alla storia e di partecipanti nazionali e internazionali che ospiterà, Ravenna sarà dunque a tutti gli effetti per una settimana la ‘città della storia’. L’evento è organizzato da Dipartimento di Beni culturali, Università di Bologna, Campus di Ravenna, da Associazione italiana di Public History e Federazione internazionale di Public History in collaborazione con Fondazione Flaminia.


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