Cronaca

Approvato protocollo per contrastare la violenza sulle donne

Il consiglio provinciale ha approvato all'unanimità il Protocollo d'intesa a carattere sperimentale che avrà la durata di due anni per la prevenzione e il contrasto della violenza di gener

Il consiglio provinciale ha approvato all'unanimità il Protocollo d'intesa a carattere sperimentale che avrà la durata di due anni per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere. "La violenza contro le donne, definita da ONU e U.E. violenza di genere, cioè una violenza che si annida nello squilibrio relazionale tra i sessi e che si presenta generalmente come una combinazione di violenza fisica, sessuale, psicologica ed economica, è una delle violazioni dei Diritti Umani più diffuse”, ha esordito l'assessore alle politiche sociali, Eleonora Proni.

“E' un problema mondiale ancora non sufficientemente riconosciuto e denunciato, un fenomeno che coinvolge donne di ogni estrazione sociale, di ogni livello culturale, provocando danni fisici e gravi conseguenze sulla salute mentale e comportando alti costi socioeconomici sia alle donne, sia alle comunità in cui vivono – ha continuato Proni -. Il fenomeno rappresenta un grave problema sociale, sanitario ed inerente la sicurezza, oltre che culturale e simbolico, pertanto richiede di essere fronteggiato in modo congiunto da parte delle istituzioni pubbliche e del mondo associativo, e in particolare dalle associazioni di donne, così come indicato nelle raccomandazioni del Consiglio d'Europa, tanto sul piano politico quanto su quello operativo, valorizzando altresì le competenze precise ed integrandole in un'ottica di Rete”.

“Sul tema della violenza di Genere è stata proposta a questa Provincia la sottoscrizione di un protocollo d'intesa per la definizione del rapporto collaborativo fra gli Enti coinvolti dal fenomeno – ha aggiunto l'assessore -. La Prefettura di Ravenna a riscontro e condividendo le sollecitazioni della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ravenna, ha predisposto con la collaborazione con tutti gli Enti firmatari del Protocollo, i contenuti del Protocollo stesso con il quale si intende disciplinare e realizzare le azioni interistituzionali coinvolte dal fenomeno della violenza e di atti di persecuzione di genere”.

“L'aspetto più importante è stata la condivisione delle procedure che sono state individuate avendo come parametro "prese in cura" delle vittime di maltrattamenti – ha osservato Proni -. Ci troviamo di fronte ad un fenomeno che può avere molteplici aspetti e variazioni sul tema, perché le vittime possono essere, minori, donne e altri soggetti deboli, e che occorre che sia attuato un approccio interdisciplinare forte, coerente, condiviso che assicuri interventi congrui in tempi utili. Il fenomeno della violenza e degli atti persecutori nei confronti delle donne produce un danno immediato sulla vittima e un danno multiforme a lento rilascio nel tempo a carico della vittima, di altre vittime, della società tutta; il maltrattamento nei confronti delle donne non emerge ma anzi tende a rimanere sommerso e di problematica individuazione pertanto occorre disporre di adeguata formazione di coloro che secondo le più disparate professionalità sono in contatto con le problematiche che possono insorgere all'interno dei nuclei familiari; occorre sviluppare un'azione di coordinamento delle varie competenze al fine di assicurare interventi congrui in tempi utili; occorre favorire l'interazione della rete dei servizi pubblici con l'area giudiziaria, scolastica e del privato sociale allo scopo di mantenere un rapporto di costante interlocuzione fra le diverse componenti nel rispetto di regole condivise”.

“La Provincia, nell'ambito delle proprie prerogative istituzionali, si impegna a collaborare con gli altri soggetti firmatari del presente Protocollo alla realizzazione di un'ampia e ricca offerta di interventi e servizi per l'intero territorio provinciale – ha continuato l'assessore -; organizzare iniziative, sia in forma autonoma che congiunta con gli altri soggetti firmatari, volte a promuovere e diffondere la cultura dei diritti all'interno del nucleo familiare e lo stimolo verso l'adozione di specifiche strategie; partecipare attivamente alle attività tese a promuovere politiche volte a consolidare e rendere più efficaci le collaborazioni con enti, associazioni, servizi; promuovere, coordinare e gestire, anche d'intesa con gli altri soggetti firmatari, momenti e percorsi dedicati per assicurare un'adeguata attività di formazione per operatori sociali, sanitari, forze dell'ordine, volontari, insegnanti al fine di acquisire linguaggi e modalità d'intervento comuni; collaborare con l'Ufficio scolastico provinciale e con la Dirigenza scolastica autonoma per promuovere attività di divulgazione e percorsi di educazione alla cittadinanza all'interno degli istituti di istruzione; diffondere i contenuti del presente protocollo nei confronti dei Comuni della provincia."

Hanno preannunciato il voto a favore i consiglieri Secondo Galassi e Cristina Federici (Pd) e i capigruppo Massimo Mazzolani (Pdl), Gianluigi Forte (Lega Nord), Nicola Staloni (Sel) e Tiziano Bordoni (Fds). Gianfranco Spadoni, capogruppo Udc, ha messo in risalto "l'opera svolta da Linea Rosa che, come la Caritas, svolge una serie di funzioni a sostegno delle istituzioni pubbliche a sostegno delle donne che subiscono violenze."


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