Cronaca

Caccia allo storno e al piccione, l'Enpa inferocita: "Si rischia condanna dell'UE"

L' Enpa esprime la più viva preoccupazione e la più netta contrarietà alla scelta della Regione Emilia-Romagna e di alcune sue Provincie di autorizzare la caccia in deroga allo storno e al piccione

L' Enpa esprime la più viva preoccupazione e la più netta contrarietà alla scelta della Regione Emilia-Romagna e di alcune sue Provincie di autorizzare la caccia in deroga allo storno e al piccione con il solito pretesto dei presunti danni all'agricoltura. «Vorremmo ricordare a tutti i vertici di Regioni e Province, ma anche a tutti i funzionari ed ai responsabili degli uffici preposti, che l'Italia, grazie anche alle deroghe illegittime concesse facilmente con lo scopo di ampliare il carniere e di sparare a specie non cacciabili, è stata condannata dall'UE nel 2010 e presto si arriverà alla seconda condanna, quella in cui è prevista la sanzione pecuniaria che tutti i cittadini italiani dovranno pagare.»

Oltre a fare una verifica sulle Province che attueranno le deroghe in relazione ai danni subiti, l'Enpa ricorda che tali provvedimenti, di carattere eccezionale e autorizzabili entro limiti rigidissimi, devono essere adeguatamente motivati, compreso il nesso tra la specie oggetto di deroga e il danno. Inoltre, come dice chiaramente la direttiva europea 147/2009 "Uccelli", prima di ricorrere a qualsiasi forma di prelievo in deroga è necessario provare che non esistono altre soluzioni alternative soddisfacenti, a prescindere dal loro eventuale costo economico.
«Ci premureremo di inoltrare il provvedimento di caccia in deroga direttamente all'Unione Europea, la quale potrà fare le sue valutazioni, e in caso di condanna segnaleremo alla Corte dei Conti tutti coloro che hanno proposto, avallato e costruito questa proposta di caccia in deroga – prosegue l' Enpa -. L' unico elemento positivo sembrerebbe essere il divieto di utilizzo di richiami vivi, una vergogna nazionale, che ci auguriamo vengano aboliti definitivamente. Purtroppo, il massacro degli animali selvatici, tramite deroghe, abbattimenti pretestuosi, calendari venatori illegittimi, continua ed è inaccettabile.»


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