Cronaca

Cassa di Risparmio, c'è la fusione con Argentario: meno costi e incasso diretto dei dividendi

L'operazione, alla luce delle nuove normative, rientra in un progetto di ridefinizione della struttura societaria del gruppo bancario finalizzato a realizzare una semplificazione degli assetti di governo dello stesso, attraverso un accorciamento della catena partecipativa

Il Consiglio di amministrazione della Cassa di Risparmio di Ravenna spa ha approvato il progetto di fusione per l'incorporazione di Argentario spa, subholding del gruppo bancario, nella controllante Cassa di Risparmio di Ravenna spa. L’operazione, alla luce delle nuove normative, rientra in un progetto di ridefinizione della struttura societaria del gruppo bancario finalizzato a realizzare una semplificazione degli assetti di governo dello stesso, attraverso un accorciamento della catena partecipativa. La fusione genererà vantaggi grazie al recupero di costi amministrativi e costi finanziari poiché non saranno più sostenuti tutti gli attuali oneri necessari al funzionamento di una struttura societaria indipendente. In particolare, si tratta dei costi operativi della società, sostanzialmente legati ai costi per i finanziamenti ricevuti ed alle spese amministrative. La fusione consentirà inoltre alla Cassa di incassare direttamente (e non più tramite la subholding Argentario) i dividendi distribuiti dalle società partecipate. L'operazione non andrà ad incidere sulla situazione tecnica, sulla struttura organizzativa e sulle procedure informatico-contabili della Cassa. Non vi saranno, inoltre, riflessi sul personale della banca in quanto Argentario non ha dipendenti.

Per effetto della fusione le azioni di Argentario verranno annullate, mentre agli azionisti di Argentario, esclusa la Cassa, che alla data attuale rappresentano l’1,76% del capitale sociale, verranno attribuite in concambio azioni Cassa (già emesse e nella disponibilità della stessa), presenti nel fondo acquisto azioni proprie, sulla base del rapporto di cambio pari a un'azione della Cassa per ogni 16,94 azioni di Argentario, con eventuale conguaglio in denaro pari a 1,03 euro per azione, nel caso in cui il rapporto di cambio porti ad un risultato non unitario. La fusione non comporterà quindi alcun aumento di capitale sociale, né modifiche dello statuto sociale della Cassa incorporante.  L’operazione ha ricevuto la preventiva autorizzazione della Banca d’Italia e della Banca centrale europea, in quanto comporterà l’incremento della partecipazione diretta della Cassa nelle due banche controllate Banca di Imola spa e Banco di Lucca e del Tirreno spa e il controllo diretto delle stesse, nonché di Italcredi spa, di Sorit spa e della Consultinvest asset management sgr spa. Il progetto di fusione verrà sottoposto all’approvazione delle assemblee straordinarie di Cassa e di Argentario. Il progetto di fusione, unitamente alla relazione degli amministratori e alla relazione degli esperti sulla congruità del rapporto di cambio e ai bilanci degli ultimi tre esercizi delle società partecipanti alla fusione, resteranno depositati nella sede delle società partecipanti alla fusione, ovvero pubblicati sul sito internet delle stesse, durante i trenta giorni che precedono la decisione assembleare in ordine alla fusione.


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