Cronaca

Vendeva Green Pass falsi: medico interrogato, scena muta per i sanitari faentini sospesi

Il medico riminese ha risposto per oltre mezz'ora alle domande del Gip chiarendo alcuni punti che lo riguardano e ha collaborato su determinati aspetti della vicenda giudiziaria

Un Green Pass

Si è svolto nella mattinata di lunedì l'interrogatorio di garanzia per il dottor Roberto Bonato, il principale indagato nell'inchiesta dei Nas di Bologna sulla compravendita dei Green Pass, e per 6 dei 7 sanitari finiti a loro volta nei guai con l'accusa aver acquistato dal medico il falso certificato vaccinale necessario per non essere sospesi dalla professione. Il medico riminese, che aveva anche uno studio da dentista tra Cattolica e San Giovanni in Marignano, assistito dall'avvocato Massimo Cerbari ha risposto per oltre mezz'ora alle domande del Gip chiarendo alcuni punti che lo riguardano e ha collaborato su determinati aspetti della vicenda giudiziaria. Per il momento, tuttavia, resta agli arresti domiciliari.

Hanno invece scelto di fare scena muta altri 6 indagati, due farmacisti riminesi, un uomo e una donna; un ortottista sempre di Rimini; e tre faentini, una ginecologa, uno psicologo e un fisioterapista che secondo l'accusa si sarebbero avvalsi di Bonato per effettuare una finta vaccinazione e poter continuare ad esercitare la professione sanitaria.

A far partire l’indagine, nell'ottobre del 2021, una partita di 224 dosi di vaccino che il dottor Bonato, dentista cattolichino ma anche medico di base, avrebbe effettuato a diversi pazienti. Di queste somministrazioni, 107 erano risultate essere state fatte a pazienti non residenti a Cattolica e San Giovanni, dove il sanitario aveva i propri ambulatori, ma a persone arrivate anche da fuori regione. Tra i vaccinati, inoltre, spiccavano una serie di nomi di sanitari no vax che all'epoca erano stati sospesi dall'Ausl proprio perchè si erano rifiutati di aderire alla campagna vaccinale. Una marcia indietro ritenuta quantomai sospetta sulla quale si è puntata la lente d'ingrandimento degli investigatori.

Sarebbe cosi emerso che il dottor Bonato avvalendosi di due procacciatori, lui riccionese e lei di Fano, avrebbe messo in piedi una fiorente compravendita di false certificazioni vaccinali. Tramite la coppia, che si occupava di trovare i potenziali acquirenti, il medico certificava l'avvenuta somministrazione nel proprio ambulatorio per poi accedere al sistema informatico dell'Ausl inserendo i dati dei finti vaccinati nella piattaforma informativa vaccinale regionale, al fine di far emettere il Green Pass rafforzato. Secondo quanto emerso dalle indagini, la tariffa del dottor Bonato era di 250 euro a certificato per gli sconosciuti, mentre chi gli veniva presentato dagli amici otteneva uno sconto consistente limitandosi a pagare "solo" 100 euro.

Il medico cattolichino, per il quale è pronta a scattare la sospensione e che rischia la radiazione dall'albo, dovrà rispondere del reato di coruzione e falso ideologico mentre gli altri 7 sanitari, tutti sospesi dai rispettivi ordini professionali, sono accusati di falso in atto pubblico mediante l'induzione in errore dell'Ausl. Al momento le indagini coinvolgono 28 persone, tra cui un minore, tutti sospettati di aver pagato il dottore per ottenere la certificazione vaccinale ma sono in corso di verifica tutte le somministrazioni effettuate dal dottor Bonato.


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