Cronaca

I lavoratori della danza manifestano contro il decreto: e in piazza si balla

Tante le persone e le ballerine - ma anche tanti ballerini - che si sono schierate in piazza, distanziate e munite di mascherina, indossando le scarpette da danza e ballando per il proprio futuro

"Non rubateci i sogni", recita uno dei cartelloni esposto in piazza dalle piccole ballerine con appese al collo le scarpette da danza. Dopo quello delle palestre, che ha manifestato lunedì scorso, anche il mondo della danza è sceso in piazza. Venerdì pomeriggio si è svolta in piazza del Popolo a Ravenna, con l’approvazione della Questura, una manifestazione pacifica e apolitica in nome dell’arte "per ricordare che essa, nelle sue declinazioni quali danza, musica, teatro, cinema e altre discipline non è né secondaria, né di minore importanza sia per valore economico sia per valore culturale". Tante le persone e le ballerine - ma anche tanti ballerini - che si sono schierate in piazza, distanziate e munite di mascherina, indossando le scarpette da danza, alzando cartelloni di protesta e ballando per il proprio futuro. Tutti vestiti di nero, tranne una ballerina "di bianco vestita" al centro.

Alessandra Rizzo e Michela Bulgarelli, addette ai lavori in quanto rappresentano una scuola di danza di Ravenna, si sono prese la responsabilità di organizzare questo evento solidale in nome di tutte le realtà presenti a Ravenna e provincia, affinché si possa dare voce alle centinaia di persone che vivono di arte. "La danza, come il canto, la recitazione, la musica non può essere abbandonata o dimenticata pensando che con qualche sovvenzione economica venga risolto il problema - spiegano le organizzatrici - Nessuno di noi vuole scavalcare le decisioni dello Stato, anzi, abbiamo tutti rispettato in questi mesi le svariate regole imposte e le altrettante richieste per adattare le strutture in termini economici. Ma allo stesso tempo non è possibile accettare in silenzio una decisione così netta nel tagliarci le gambe per la seconda volta. Tanta, troppa gente ruota intorno a questo settore: bambini, giovani, talenti, imprenditori, società, migliaia di addetti ai lavori che non si meritano di perdere le loro passioni, il loro lavoro e di conseguenza il loro sostentamento".


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