Cronaca

“Infinito Benelli”, l’appassionante storia dello stadio raccontata in un libro

Il libro narra l’appassionate storia – soprattutto fotografica, grazie alle 90 immagini, molte delle quali inedite e corredate da un accuratissimo impianto didascalico – dello stadio di Ravenna

E' stato presentato giovedì il libro di Roberto Romin "Infinito Benelli, l’appassionante storia dello stadio di Ravenna". Il libro narra l’appassionate storia – soprattutto fotografica, grazie alle 90 immagini, molte delle quali inedite e corredate da un accuratissimo impianto didascalico – dello stadio di Ravenna e di tutto quello che lo ha preceduto, dal campo di Piazza d’Armi all’ippodromo di Santa Maria in Porto, fino al polisportivo Darsena. Infinito Benelli è un libro di storia, ma è anche un libro di architettura e di sport, che evoca ricordi ed emozioni in generazioni di ravennati, così come nei giocatori avversari e negli sportivi forestieri che, nel corso delle varie stagioni, hanno avuto a che fare con le atmosfere infuocate della vecchia Darsena e con quelle più raffinate, ma non meno suggestive, dello stadio Benelli.

"Il Benelli – ha commentato l’assessore allo sport Roberto Fagnani – è sempre stato per noi giovani il luogo dove ritrovarci, dove passare le nostre domeniche in allegria, vivendo l’emozione di seguire tutti insieme la squadra della nostra città. Sono tanti i ricordi che mi legano, come tutti i ravennati, a questo luogo".

Il libro è la storia infinita – perché durata 11 anni dall’idea alla realizzazione – di un impianto sportivo unico nel suo genere in Italia già quando fu concepito nel ’55, e poi inaugurato nel ’66. Insomma, un vero e proprio gioiello di architettura – il rigore delle linee rette con la plasticità delle ellissi – applicata al calcio, con una speciale e non scontata considerazione per lo spettatore, coccolato dal profilo sinuoso degli spalti. Un gioiello (edificato dalla Cmc e rimodernato dall’impresa Casalini) che, ancora oggi, nonostante l’ampliamento reso necessario per la promozione in serie B della squadra giallorossa nel ’93, presenta una silhouette di esclusiva modernità. Di rilievo il contributo di Bobo Vieri, ovvero il più grande calciatore ‘all time’ mai transitato dal Benelli con la maglia giallorossa, al pari degli interventi delle ‘bandiere’ Giorgio Bartolini, autore nel settembre ’66 del primo gol nel nuovo stadio, e Gianni Pirazzini.


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