Cronaca

Johnson&Johnson ritarda le consegne dei vaccini in Europa, Bonaccini: "Una bella tegola"

La notizia arriva dopo che negli Stati Uniti è stata chiesta la sospensione dello stesso vaccino. Proprio martedì sono arrivate in Italia le prime 184mila dosi

"Abbiamo deciso di ritardare il lancio del nostro vaccino anti Covid in Europa". Lo annuncia la compagnia statunitense Johnson & Johnson in una nota pubblicata martedì. Proprio martedì sono arrivate in Italia le prime 184mila dosi del vaccino statunitense, in attesa di essere smistate nelle regioni. Queste dosi, insieme ai circa 175mila vaccini Vaxzevria (AstraZeneca), fanno parte dei 4,2 milioni di dosi che giungeranno in Italia nel periodo 15-22 aprile per entrare nella disponibilità delle Regioni.

La notizia arriva dopo che negli Stati Uniti è stata chiesta la sospensione dello stesso vaccino: sospensione legata a sei casi negli Stati Uniti che hanno sviluppato una malattia rara che coinvolge coaguli di sangue nelle due settimane successive alla vaccinazione. Una situazione che ricorda molto quanto successo di recente anche in Italia con il vaccino AstraZeneca. "La sicurezza e il benessere delle persone che utilizzano i nostri prodotti è la nostra priorità numero uno" si legge nella nota, in cui si specifica come gli eventi avversi abbiano interessato persone con un basso numero di piastrine e che i casi di trombosi in pazienti vaccinati con il farmaco di J&J siano da considerarsi estremamente rari. "Siamo a conoscenza degli estremamente rari" problemi avuti da "un piccolo numero di persone che hanno ricevuto il nostro vaccino. Il Cdc e la Fda stanno rivedendo i dati relativi a sei casi negli Stati Uniti su oltre 6,8 milioni di dosi somministrate. Per precauzione, il Cdc e la Fda hanno raccomandato una pausa nell'uso del nostro vaccino". "Stiamo rivedendo questi casi con le autorità europee e abbiamo deciso in via proattiva di ritardare le consegne all'Europa".

Sul vaccino Johnson and Johnson "attendiamo il pronunciamento delle autorità scientifiche. Ma mi auguro che, come avvenuto per Astrazeneca, il vaccino non venga fermato. Vuol dire che è sicuro e che si può utilizzare", aveva detto martedì pomeriggio (prima della decisione della compagnia farmaceutica) Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, ai microfoni di Radio1. Bonaccini, che ha sottolineato come in Emilia-Romagna "le rinunce ad AstraZeneca finora sono state pochissime", sperava dunque che "possa essere rimesso in circolazione e utilizzato". "Se venisse sospeso - aveva avvertito il governatore - sarebbe una bella tegola". Lo stop dunque sarebbe "un altro problema - insiste Bonaccini - è giusta la precauzione, auguriamoci che anche il Johnson and Johnson si possa aggiungere agli altri vaccini a disposizione".


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