Cronaca

La pediatra affetta da Coronavirus: "Non ho avuto comportamenti a rischio, sintomi non sospetti"

La diretta intressata affida ad un suo comunicato la ricostruzione dei fatti, avvisando che fino ad ora non si registrano casi sospetti per sintomatologia tra i bambini

Nessun atteggiamento a rischio della pediatra positiva al Coronavirus nell'esercizio della sua funzione. La diretta intressata affida ad un suo comunicato la ricostruzione dei fatti, avvisando che fino ad ora non si registrano casi sospetti per sintomatologia tra i bambini e le famiglie visitati nel periodo prima del ritiro dall'ambiente di lavoro.

Scrive la pediatra: "Riguardo al caso della mia positività al Coronavirus, come Pediatra di Famiglia, mi preme sottolineare che il Dipartimento di Igiene di Ravenna dell’AUSL Romagna, in collaborazione con la Pediatria di Comunità, ha già provveduto ad effettuare tutte le indagini epidemiologiche previste dal protocollo e a contattare tutti i soggetti e le famiglie dei bambini che sono venuti in contatto con me nei giorni scorsi, attivando per loro la sorveglianza sanitaria dei bambini venuti a contatto. Nessuno di questi ha per ora, a distanza di 10 giorni, manifestato alcun sintomo della malattia".

Respinge quindi l'accusa di aver avuto atteggiamenti poco prudenti: "Dagli articoli sui giornali si evince che sarei andata a lavorare pur sapendo di avere una broncopolmonite che non guariva: ciò è falso e diffamatorio. In realtà avevo solo disturbi urinari (non compatibili con il coronavirus) e nessunissimo sintomo respiratorio e comunque, per questo, avevo già sospeso il mio lavoro. Il tampone è risultato positivo mercoledì ultimo scorso dopo la comparsa dei primi sintomi respiratori".

"E’ importante rassicurare le famiglie dei pazienti che non essendo venute in contatto con me prima non hanno nessun rischio. Sono informata che su questo caso stanno girando fake news e messaggi vocali (alcuni li ho ricevuti personalmente). In questo momento delicato è fondamentale non alimentare panico e confusione ed avere fiducia nella Sanità Pubblica e nei suoi referenti".