Cronaca

Si è spenta la 'memoria storica' del motociclismo Luigi Rivola: "Un vero amante del “mùtor"

Mondo del motociclismo romagnolo in lutto per la morte di Luigi Rivola, che si è spento a Faenza all'età di 76 anni dopo aver lottato contro una pesante malattia

Luigi Rivola

Mondo del motociclismo romagnolo in lutto per la morte di Luigi Rivola, che si è spento a Faenza all'età di 76 anni dopo aver lottato contro una pesante malattia. Nato a Faenza nel 1948, Rivola ha scoperto la motocicletta in gioventù e nel 1970 ha iniziato a correre in velocità nella classe 250 del Campionato italiano juniores con una Ducati ottenendo subito buoni piazzamenti. Passato alla classe 500 nel 1972 con una Suzuki, ha corso anche come pilota ufficiale della Suzuki-Italia: miglior risultato, un secondo posto a Modena.

Dal 1973 ha iniziato l’attività giornalistica presso il settimanale Moto Sport e, da allora, ha fatto del giornalismo specializzato la sua professione. Ha lavorato come collaboratore per i mensili La Moto e Motociclismo, poi come redattore a Motosprint e nel ruolo di caporedattore a SuperWheels, al sito internet Motonline.com, infine a Dueruote, il mensile della Domus che ha lasciato nel 2012. È stato corrispondente dall’Italia per riviste specializzate giapponesi, americane, francesi e spagnole.

Ha scritto diversi libri di storia del motociclismo, tutti tradotti anche in lingue straniere ed ha collaborato alla realizzazione del programma in quattro puntate “Storie di Uomini e di Moto”, prodotto dalla prima rete televisiva nazionale. Suoi anche i testi sul motociclismo dell’Enciclopedia dello Sport Treccani. Per Giorgio Nada Editore ha pubblicato “Classe 500. La regina del Motomondiale” (2018) ed è co-autore del volume “Misano World Circuit - Marco Simoncelli. 50 anni di corse/50 years of racing 1972-2022” (2022).

"Ciao Gigi, ci siamo sentiti sabato per passare una serata a parlare di motociclismo e nel corso della telefonata mi hai detto che la bestia ti aveva attaccato di nuovo e tu, combattivo come sempre, mi hai detto che non sarebbe stata lei a portarti nella tomba ma saresti stato tu a seppellirla - lo ricorda sui social Gianni Rolando, ex pilota - Sei stato il primo a venirmi a trovare in ospedale e quel gesto mi commuove ancora. Grazie per la tua amicizia, grazie per gli articoli che hai scritto su di me, grazie per avermi insegnato tanto. Ti voglio bene. Fai buon viaggio Gigi".

"Aveva festeggiato proprio quest’anno i 50 anni di professione - ricorda il collega giornalista Alfonso Toschi - Una passione, quella per il giornalismo, che Luigi aveva condiviso per una vita con quella ancor più profonda per le due ruote. Era stato un bravo pilota ed era un giornalista e scrittore eccezionale. Ma i suoi interessi spaziavano in tanti, tantissimi campi. Eravamo amici da più di mezzo secolo e se ho fatto il mestiere che ci ha accomunato lo devo a lui, che mi ha dato i primi consigli e utili suggerimenti. Non riesco proprio a crederci. Per me Gigi era la vitalità fatta persona, sempre con un progetto in corso e con tanti altri in testa. La pensione non l’aveva rallentato, anzi. Alla cara Gianna e ai suoi ragazzi un grande, affettuoso abbraccio.

""Il motociclismo in Romagna è nato tra Faenza e Ravenna". Con queste accademiche e scandite parole iniziò il mio rapporto nella vita professionale con Luigi Rivola - spiega Livio Lodi, curatore del museo Ducati - Professionista acutissimo, umile, ma soprattutto capace di conquistarti bonariamente. A lui non devo qualcosa, ma quasi tutta la mia conoscenza nell’ambito storico motoristico. Piango un caro amico, un romagnolo genuino, un entusiasta del lughese Taglioni, un vero amante del “mùtor”.  Che il Signore ti accompagni, Gigi".

"Mi spiace immensamente. Era una persona squisita ed un appassionato vero - scrive Giancarlo Gattelli di Confartigianato - Ricordo che quasi vent'anni fa, per uno dei primi numeri della rivista che curo per l'associazione per la quale lavoro, volli realizzare un piccolo speciale sulla 'terra de' mutór'. Avevo conosciuto Luigi Rivola a qualche evento motociclistico in zona, quindi mi feci coraggio e lo contattai. Mi chiese solo di non avere fretta, poi mi fece arrivare un breve 'pezzo' con aneddoti simpatici e storici su quella passionaccia così forte e tenace dalle nostre parti... che fa anche economia. Su quel pezzo, per me prezioso, costruii uno speciale di tante pagine, inserendo box di mia realizzazione... ed uno lo dedicai a lui. E ovviamente lo fece gratis, come favore ad uno sconosciuto motociclista ravennate quale ero e sono tutt'ora. Umile, gentile, appassionato, competente... un Romagnolo di quelli di una volta. A s'a vdè, Gigi".


Si parla di