Cronaca

Pusher "incastrato" si ribella ai carabinieri contando sulla sua stazza: in manette

Particolarmente concitate le fasi del fermo quando ha opposto resistenza nei confronti del comandante della compagnia manfreda, il capitano Cristiano Marella.

Il capitano Cristiano Marella

Grazie al “colpo d’occhio” dei carabinieri in borghese un “pusher” molto attivo sulla piazza dello spaccio di cocaina è stato arrestato in flagranza. Particolarmente concitate le fasi del fermo quando ha opposto resistenza nei confronti del comandante della compagnia manfreda, il capitano Cristiano Marella.

Il 29enne originario del Marocco era già molto conosciuto dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Faenza che negli ultimi tempi avevano alzato il livello di attenzione nei suoi confronti avendolo notato più volte alla guida del suo “inconfondibile” bmw di colore azzurro metallizzato aggirarsi per le vie del centro città. Nel 2012, infatti, era già stato condannato per spaccio di stupefacenti. Alle 13 di martedì mattina, nei pressi del circolo tennis di viale Medaglie d’Oro, tre carabinieri in borghese, fra cui il comandante della compagnia hanno riconosciuto proprio quel Bmw parcheggiato. I carabinieri non ci hanno pensato due volte ad appostarsi per osservare la situazione ed infatti hanno assistito “in diretta” ad uno spaccio di droga: il 29enne è sceso dall’auto ed è salito su un’alfa 146 che lo stava aspettando a poca distanza con il motore acceso. L’incontro fra i due è durato pochi istanti, dopo di chè l’Alfa 146, appena sceso il pusher, si è allontanata.

Mentre i tre carabinieri in borghese si sono subito messi alle costole del Bmw che ha cominciato a girare per le vie del centro di Faenza, è stata effettuata una verifica sulla targa dell’Alfa 146 che ha consentito di risalire al nome dell’utilizzatore, un commerciante 30enne forlivese. Tramite la centrale operativa è stata verificata la targa di quell’auto ed è stata posizionata una “gazzella” del nucleo radiomobile “a copertura” della via di ritorno verso Forlì. quell’auto è stata effettivamente fermata dopo alcuni minuti da un equipaggio del radiomobile: dalla perquisizione del conducente sono venuti alla luce due involucri di cocaina del peso complessivo di circa un grammo e mezzo, le classiche dosi per uso personale in vendita sulla “piazza”.

Appena i carabinieri in borghese hanno avuto notizia del rinvenimento della droga sull’auto del forlivese, è scattato il blitz per fermare il conducente del Bmw. Questa è stata la fase più concitata dell’operazione in quanto il 29enne, fermato lungo corso Garibaldi, non ha assecondato le intimazioni del capitano Marella e forse contando sulla sua altezza di quasi due metri e la sua “stazza” fisica, ha opposto resistenza nei confronti dell’ufficiale dell’arma, che tuttavia dopo una breve colluttazione è riuscito ad atterrarlo ed immobilizzarlo, subito coadiuvato dagli altri due colleghi che nel frattempo hanno dovuto allontanare alcuni curiosi che, non riconoscendo i carabinieri i borghese, si stavano intromettendo per dare manforte allo spacciatore pensando ad un’aggressione. Al termine della perquisizione, sono state trovate oltre trecento euro in contanti provento dell’attività di spaccio.

I carabinieri, al termine degli ulteriori sviluppi investigativi, hanno documentato che nell’ultimo anno l’acquirente forlivese ha acquistato cocaina dal 29enne extracomunitario con cadenza quasi quotidiana. Il 29enne è stato arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti aggravato dalla continuazione e resistenza a pubblico ufficiale. Con l’avallo del pubblico ministero Antonio Bartolozzi della Procura della Repubblica di Ravenna, il “pusher” ha trascorso la notte in camera di sicurezza e mercoledì mattina, dopo la convalida dell’arresto, il giudice Beatrice Bernabei lo ha condannato a otto mesi di reclusione, pena sospesa, inoltre quale ulteriore forma di controllo gli è stata applicata dal giudice la misura cautelare dell’obbligo di presentazione, tutti i giorni, presso la stazione carabinieri di Faenza.


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