Cronaca

Morì dopo lancio col paracadute, tre imputati a processo

La Procura vuole processare tre esperti paracadutisti, difesi dagli avvocati Franco Sarzi Amadé di Reggio Emilia, Luciano Pari di Rimini e Claudio Arria di Mantova

Un momento delle ricerche della paracadutista

Nuova udienza al tribunale di Ravenna del processo per la tragica morte di Giovanna Melania La Mantia, la caporale dell'esercito ventiduenne di Trapani che ha perso la vita il 20 febbraio del 2010 dopo esser finita nel laghetto della Ca' Bianca, nei pressi dell'aeroporto “La Spreta”, dopo essersi lanciata con il paracadute. La Procura vuole processare tre esperti paracadutisti, difesi  dagli avvocati Franco Sarzi Amadé di Reggio Emilia, Luciano Pari di Rimini e Claudio Arria di Mantova.

Le accuse sono di  omicidio colposo nell'ambito di ruoli molto differenti (chi di direttore di lancio, chi di direttore della scuola e chi di direttore di esercitazione a terra). Il cadavere di Giovanna Melania era stato ripescato dopo cinque giorni di intense ricerche. La vittima aveva ancora l'attrezzatura imbracata e il caschetto in testa. I familiari della giovane sono tutelati dall'avvocato Sabina Bonfiglio di Trapani. La prossima udienza si terrà a metà febbraio.


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