Cronaca

"Scusa, hai un accendino?" e poi lo minaccia e rapina col coltello alla gola

La scusa dell’accendino chiesto ad un passante, poi estrae un coltello che punta alla gola del malcapitato di turno, rapinato dal malvivente, che poi si dà alla macchia.

La scusa dell’accendino chiesto ad un passante, poi estrae un coltello che punta alla gola del malcapitato di turno, rapinato dal malvivente, che poi si dà alla macchia. E’ solo l’ultimo episodio di microcriminalità, “sintomo però - si legge in una nota della Lega Nord - di un degrado evidente per Faenza e dintorni. La Lega Nord, però, dice basta a questa situazione, che si protrae da molto tempo”.
 
«Lo dimostra il fatto che il cittadino rapinato, una volta recatosi alla stazione dei carabinieri per sporgere denuncia, si è sentito rispondere che la persona descritta è già conosciuta alle forze dell’ordine. Non si può andare avanti così – attacca il consigliere regionale, Andrea Liverani – perché Faenza non può essere ostaggio degli extracomunitari che delinquono: dopo il caso dei Rom e dei nordafricani che hanno semidistrutto un’abitazione, dopo averla occupata abusivamente, stavolta siamo alla rapina a mano armata. Le istituzioni locali e regionali devono intervenire, con misure ad hoc.» 

Nella fattispecie, l’extracomunitario ha avvicinato un faentino, lunedì sera, attorno a mezzanotte, chiedendo un accendino in prestito, che si è poi infilato in tasca, cogliendo l’attimo per estrarre un coltello, puntato alla gola del cittadino. Al quale sono stati sottratti il portafogli e il cellulare. “Uno schema - sottolinea la Lega - già ripetuto altre volte, tanto che il rapinatore che continua a delinquere non è nuovo alle forze dell’ordine. Le quali, secondo la Lega, hanno però le mani legate”. «Ci prepariamo a chiedere conto all’amministrazione comunale, attraverso un’interpellanza del nostro consigliere locale, Gabriele Padovani, ma anche alla Regione, con una mia interrogazione – annuncia Liverani – perché così non si può andare avanti. Occorrono provvedimenti seri, che fermino questa ondata di microcriminalità, perché la gente è stanca e noi con loro.»


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