Cronaca

Terremoto senza tregua: fortissima scossa in Centro Italia

Il movimento tellurico é durato parecchi secondi.

Una delle prime immagini dalle zone vicine all'epicentro

La terra non smette di tremare. Una forte scossa è stata avvertita domenica alle 7,40. I dati dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia indicano una magnitudo di 6.5 gradi Richter, con epicentro in Umbria, in provincia di Perugia. Il movimento tellurico è durato almeno una decina di secondi, svegliando di soprassalto centinaia di migliaia di persone. L'Istituto Nazionale di Vulcanologia indica una profondità di 10 chilometri. Successivamente sono state registrate altre scosse di magnitudo superiore al quarto grado della scala Richter. I vigili del fuoco di Ravenna hanno ricevute alcune chiamate ma nessuna di richiesta di soccorso, per tanto non sono uscite squadre.

Il sindaco Michele De Pascale, mezzora dopo la scossa principale ha scritto su Twitter: "#terremoto Al momento sul territorio di #Ravenna non risultano problemi. Per segnalazioni Polizia Municipale 0544-219219". Sono previsti nuovi controlli nelle scuole a partire da lunedì. A Cervia non si registrano problematiche ne danni - ha affermato il sindaco Luca Coffari -. Già per le scosse precedenti abbiamo realizzato controlli in tutte le scuole comunali con esito positivo, ovvero nessuna conseguenza sugli edifici. Ripeteremo in via cautelativa l'operazione come da prassi. Siamo vicini alle persone ripetutamente colpite dal sisma. Colgo l'occasione per pubblicare alcuni consigli utili in caso di forte terromoto, per maggiori informazioni consultate il piano di protezione civile comunale".

Alle 11.49 altra scossa: questa volta l'epicentro è nel cuore della pianura romagnola, tra Forlì e Cesena. L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato il nucleo del terremoto a quattro chilometri da Cesena e a 9 da Forlimpopoli e Bertinoro, con una profondità di 36 chilometri. La magnitudo è stata di 3.7 Richter. Una lunga serie di terremoti che sta mettendo a dura prova i nervi della popolazione. Ci sono state telefonate al 115, ma non si registrano danni a cose o persone.

IL TERREMOTO DELLE 7.40 - Il terremoto di magnitudo 6,5 con epicentro nella zona a Sud-Est di Norcia è stato il più violento avvenuto in Italia a partire dal 1980, ossia dal tettemoto dell'Irpinia. Quello del Friuli del 1976 fu di magnitudo 6.4 della scala Richter. La scossa principale dell'Aquila del 2009 fu del 5.8, quello di Umbria e Marche del 1997 del 6.1. Anche quello del Belice, del 1968, fu del 6.1. Solo in Irpinia, nel 1980, la magnitudo fu del 6.5 della scala Richter, pari a quella odierna, e causò 280mila sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti. Il terremoto rientra nella stessa sequenza sismica che si è attivata il 24 agosto: "E' avvenuto sullo stesso sistema di faglie e fa parte della sequenza cominicata in agosto e che adesso sta procedendo", ha dichiarato all'Ansa il sismologo Alberto Michelini, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. "In Italia purtroppo questi eventi accadono con una certa frequenza, che si protrae nel tempo con terremoti di intensità uguale o più forte. Bisogna sempre stare allerta. Il fatto che sia avvenuto un terremoto più forte rispetto a quelli registrati a partire dal 24 agosto indica che il sistema di faglie aveva accumulato abbastanza energia elastica nelle rocce e che la sta rilasciando".

AIUTI - Le Aquile Unità Cinofile da Soccorso sono partite per l’emergenza dopo la comunicazione della Regione Emilia Romagna. Otto volontari dell’associazione con quattro cani da soccorso, sono partiti alla volta di Caldarola, un piccolo comune delle Marche, dove cercheranno di bonificare con i loro cani, le aree/macerie delle case crollate con questa terribile scossa. Si tratta di volontari della Protezione Civile appartenenti all’associazione Le Aquile UCS delle sezioni di Lugo, Rimini e Forlì Cesena, che in Romagna con la loro dedizione nel volontariato e passione nella cinofilia, addestrano i loro cani  alla ricerca di persone disperse in superficie o travolte da macerie. Come riferisce il portavoce dell’associazione, "toccare con mano nuovamente la disperazione di quella popolazione colpita da questo incessante e devastante terremoto, lascia fortemente il segno su ognuno di noi, volontari chiamati in emergenza che con la loro umiltà e professionalità, cercheranno fino in fondo di dare una mano a chi ne ha più bisogno. In questi ultimi dieci anni spesso siamo stati chiamati ad intervenire con i nostri amici a 4zampe, da L’Aquila a Finale Emilia, ad Amatrice ed ora a Caldarola, Noi ci siamo e ci saremo sempre, vicini alle popolazioni che hanno bisogno di noi.”


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