Cronaca

“Stop morte sul lavoro”: parte la campagna di sensibilizzazione sulle morti bianche

Gli organizzatori della campagna: "Una strage continua, con una media di tre morti al giorno, senza contare gli infortuni che portano invalidità permanenti"

Foto di repertorio

Ge.ne.Ra Coltivatori di cultura e legalità e l'associazione Cittadino Attivo di Bagnacavallo promuovono una campagna di sensibilizzazione pubblicitaria sulle morti bianche: “Stop morte sul lavoro”. Hanno aderito all’iniziativa il Comune di Ravenna, l'associazione invalidi del lavoro Anmil e i sindacati Cgil, Cisl e Uil. Una campagna pubblicitaria che ha come icona un guanto da lavoro tratto dal progetto degli artisti Mariella Busi e Giancarlo Gramantieri che hanno raccolto guanti usati, stropicciati, sporchi e consumati, incorniciandoli e trasformandoli così in simboli.

La campagna parte lunedì con manifesti che saranno affissi per la città e poi si svilupperà durante tutto l’arco dell’anno 2022. Dopo aver realizzato "Mai+!", progetto contro la violenza sulle donne, Ge.Ne.Ra vuole puntare l’attenzione sulle morti sul lavoro: "una strage continua, con una media di tre al giorno, senza contare gli infortuni che portano invalidità permanenti. Nel 2021 sono morti 1.404 lavoratori per infortuni sul lavoro, di questi 695 sui luoghi di attività (+18% rispetto all'anno 2020) e va sottolineato come l'anno scorso ci sia stato il fermo di molte attività produttive per l'emergenza Covid, senza contare la strage del primo bimestre 2022  sono  33. Dietro ogni numero cè un nome, le statistiche sugli incidenti sul lavoro raccontano dati e percentuali, dietro ci sono storie, famiglie, amici, città, luoghi".

Per questo motivo gli organizzatori ritengono importante che il progetto non si limiti a una sola giornata di commemorazione, (il 13 marzo c'è infatti il ricordo della tragedia della Mecnavi) ma abbia una visibilità prolungata che faccia riflettere tutti su questo tema. "Intendiamo sensibilizzare le Istituzioni preposte, i sindacati, la scuola, le associazioni e i cittadini - concludono i promotori della campagna - affinché temi importanti come la responsabilità aziendale e il processo di prevenzione e formazione deve essere potenziato, per sfatare il “mito” della fatalità sulle morti, per sostenere la sicurezza sul lavoro e una migliore qualità di vita di tutti i lavoratori".

Il manifesto della campagna pubblicitaria


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