Cronaca

Tre fratelli i 'Narcos' del traffico di droga dal Pakistan: ingerivano gli ovuli per nasconderla

Da Reggio Emilia, base operativa, i tre fratelli affidavano i compiti ai corrieri e prendevano contatti all’estero per organizzare l’arrivo delle partite di eroina

La banda di narcotrafficanti importava eroina dal Pakistan, anche tramite Grecia e Spagna, per poi spacciarla principalmente in Emilia-Romagna attraverso corrieri che ingerivano gli ovuli. A capo dell'organizzazione tre fratelli pakistani, tutti residenti a Reggio Emilia, arrestati dalle fiamme gialle insieme ad altre 28 persone, per lo più corrieri.

Da Reggio Emilia, base operativa, i tre fratelli affidavano i compiti ai corrieri e prendevano contatti all’estero per organizzare l’arrivo delle partite di eroina, destinate principalmente al mercato emiliano. Trentuno le misure cautelari eseguite: 22 in carcere e 9 obblighi di dimora eseguite tra Bologna, Reggio Emilia, Ravenna, Pistoia, Arezzo, Brescia, Roma, Monza e Milano.

Oltre ai destinatari delle misure cautelari, durante l'operazione denominata 'Lot Bis' - epilogo di circa due anni di indagini condotte dal Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bologna sotto il coordinamento dei Sostituti Procuratori Orsi e Martorelli della locale Direzione Distrettuale Antimafia, che hanno richiesto le misure cautelari, personali e reali, ora disposte dal Gip Panza - sono stati beccati in flagranza di reato anche 17 corrieri durante gli spostamenti, presso gli scali aeroportuali di Roma “Fiumicino”, Milano “Malpensa”, Firenze Peretola”, Pisa “Galileo-Galilei”, Napoli “Capodichino” e Vienna. 

"Una banda spregiudicata e pericolosa - come definita dal procuratore capo di Bologna Giuseppe Amato - per il numero di queste singole importazioni (ingerivano fino a 700 grammi di droga a testa) ma soprattutto per le modalità. Questi corrieri a basso costo che introducono nel proprio corpo gli ovuli accettando così il rischio frequente di eventuali rotture e quindi di conseguente morte, da un lato la miseria dei corrieri e dall'altro la spregiudicatezza dei capi".


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