Cronaca

Vandalo incastrato da un video di TikTok: denunciato

Il ragazzo si “esibisce" in uno show sul lungomare cervese, dove dapprima inveisce contro i passanti apostrofandoli con parolacce e pesanti minacce, poi se la prende con un monumento fino a danneggiarlo

La caccia sfrenata ai like e ai follower, insieme a tanta incivilità, sono costati la denuncia all’Autorità Giudiziaria a un 19enne residente nel bolognese, che è finito nel mirino della Polizia locale di Cervia. Tutto è iniziato una sera di fine estate quando il giovane si è reso protagonista di un video pubblicato su TikTok, noto social network tanto in voga fra i giovanissimi. Il ragazzo si “esibisce" in uno show sul lungomare cervese, dove dapprima inveisce contro i passanti apostrofandoli con parolacce e pesanti minacce; poi se la prende con un monumento, una delle biciclette esposte in viale Milazzo, fino a staccarne il manubrio e a mostrarlo come trofeo. Per tutto il video troneggia in primo piano la scritta “monumenti di cervia check”, un tormentone ironico che spopola appunto su TikTok.

Il video è però finito tra le mani degli agenti del comando cervese, che lo hanno trovato tutt’altro che divertente e hanno avviato una vera e propria indagine. La Polizia locale ha messo in essere una attività investigativa "2.0" sviluppata principalmente proprio sui social, non solo su TikTok ma anche su Instagram e Facebook. Il monitoraggio del profilo che aveva pubblicato il video e della cerchia di amici attorno a lui ha consentito alla Polizia locale di individuare il responsabile, che è stato dapprima convocato in caserma e poi denunciato all’Autorità Giudiziaria.

Le piattaforme di social network mettono poi a disposizione delle forze dell’ordine specifici uffici, che coadiuvano il personale nelle indagini. “I tempi cambiano ed è importante che anche le forze di Polizia stiano al passo col cambiamento, perché i social sono sempre più diffusi e la vita su di essi è sempre meno virtuale quanto più reale – spiega il Comandante della Polizia locale di Cervia Sergio Rusticali – Siamo molto attenti anche su questo aspetto per due motivi principali. Il primo è che quelle che molti percepiscono come semplici bravate, in realtà, costituiscono veri e propri reati. Il secondo è che vogliamo evitare lo spirito di emulazione dei giovanissimi, che vedono nei comportamenti borderline dei loro coetanei o dei ragazzi poco più grandi modelli da seguire e imitare. Modelli che sono assolutamente sbagliati. Voglio lanciare un appello anche ai genitori: non vietate i social ai vostri figli perché ormai fanno parte di questa società, ma stategli vicino, insegnategli a usarli e spiegategli i pericoli della rete".


Si parla di