Economia

Cresce l'export dei distretti produttivi: 2011 positivo

I dati dell'aggiornamento trimestrale del monitor dei distretti industriali dell'Emilia Romagna, elaborato dal Servizio Studi di Intesa Sanpaolo per Carisbo e Cariromagna, aggiornato al 31 dicembre 2011

I dati dell’aggiornamento trimestrale del monitor dei distretti industriali dell’Emilia Romagna, elaborato dal Servizio Studi di Intesa Sanpaolo per Carisbo e Cariromagna, aggiornato al 31 dicembre 2011. Il 2011 si è chiuso con una crescita dell’export dei distretti tradizionali dell’Emilia Romagna del 9,5%, grazie soprattutto al buon andamento dei distretti della meccanica (+17,7%) e alla ripresa del sistema moda (+9,2%).

Hanno chiuso in crescita anche l’alimentare (+5,3%) e il sistema casa (+2,9%). L’evoluzione congiunturale ha evidenziato un’accelerazione degli scambi nel quarto trimestre 2011 (+10,7%), registrando una dinamica migliore rispetto alla media nazionale. A trainare l’export negli ultimi tre mesi del 2011 sono stati i buoni risultati ottenuti dai distretti più presenti sui mercati russo e statunitense che hanno mostrato una sensibile ripresa nella parte finale dell’anno.

Nell'ultimo trimestre 2011 hanno chiuso in territorio positivo quasi tutti i distretti della regione. Nel sistema casa passano in positivo le piastrelle di Sassuolo (+5,6% primo della regione per volumi scambiati), mentre i mobili imbottiti di Forlì crescono del 3,8%. Nella meccanica crescono le macchine per l’imballaggio di Bologna (+7,8%), il secondo distretto della regione per volumi esportati, in sensibile recupero le macchine agricole di Modena e Reggio Emilia (+42,5%) e la food machinery di Parma (+36,9%), i ciclomotori di Bologna (+21,1%) e le macchine per il legno di Rimini (+16,9%). Nel sistema moda ancora in positivo le calzature di San Mauro Pascoli (+31,9%), e l’abbigliamento di Rimini (+18,4%), frenano invece la maglieria e abbigliamenti di Carpi (-5,37%) e le calzature di Fusignano-Bagnacavallo (-16,9%). Nell'alimentare col segno più i distretti del lattiero-caseario di Parmense (+16,8%) e Reggio Emilia (+5,9%), e i salumi del modenese (+10,9%), di Parma (+3,5%), l’alimentare di Parma (+4,7%), l’ortofrutta romagnola (+0,3%). In negativo i salumi di Reggio Emilia (-2,8%).

L’analisi per sbocco commerciale evidenzia la maggiore dinamicità delle esportazioni dei distretti della regione verso i mercati emergenti (+17,7% nel 2011), e in particolare Russia (+22,9%), Polonia (+20,5%), Turchia (+51,6%), Brasile (+51,6%). L’export verso la Cina, dopo il boom del 2010, ha evidenziato un naturale rallentamento nel ritmo di crescita (+9,3%). Le imprese dei distretti si sono confermate particolarmente capaci nel saper raggiungere i mercati più dinamici e a più alto potenziale di crescita. Restano comunque i paesi avanzati le mete privilegiate delle esportazioni dei distretti emiliano-romagnoli, verso i quali l’export è cresciuto del 5,5%. Spicca su tutti la buona performance registrata in Francia (+8,6%). Bene anche la Germania (+4,2%). Da segnalare, inoltre, la ripresa delle vendite sul mercato statunitense (+17,5%), sostenuta in particolare dai brillanti risultati dei distretti della meccanica. Nel complesso emerge un quadro positivo per l’export dei distretti tradizionali dell’Emilia Romagna nel 2011: 11 distretti su 19 hanno evidenziato un pieno recupero delle perdite subite nel corso del biennio 2008-09. Permangono però alcuni elementi di criticità: i livelli di export complessivi sono inferiori a quelli 2008 del 3,4%, a testimonianza del lento percorso di uscita dalla crisi di alcuni importanti distretti (macchine agricole di Modena e Reggio Emilia e maglieria e abbigliamento di Carpi su tutti).

Hanno chiuso il 2011 in territorio positivo anche i due poli tecnologici della regione (+2,2%): il polo ICT di Bologna e Modena (+3,2%) e il biomedicale di Mirandola (+1%) sostenuti in particolare dal buon andamento delle vendite in Germania, primo sbocco commerciale.Nonostante i segnali di ridimensionamento delle ore di Cassa Integrazione Guadagni autorizzate, osservati nel 2011, sia nei distretti tradizionali (-36,2%), che nei poli tecnologici (-41,8%) della regione, restano storicamente elevati i livelli raggiunti (circa 17,5 milioni di ore complessive autorizzate nel 2011). Il quadro sul fronte del lavoro resta fragile soprattutto per i distretti della meccanica (macchine agricole di Modena e Reggio Emilia in primis) e per i distretti delle piastrelle di Sassuolo e dell’abbigliamento di Rimini."
 


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