Economia

Conte lapidario alla Camera: "Presto una legge per fermare le trivellazioni"

Parole che hanno ricevuto applausi convinti dai banchi del M5S, mentre quelli arrivati dai banchi del Pd sono risultati meno decisi. Morrone (Lega): "Sarà interessante vedere come reagiranno il Pd ravennate e regionale"

"Siamo determinati a introdurre una normativa che non consenta più il rilascio di nuove concessioni di trivellazione per l'estrazione di idrocarburi". E' un vero e proprio stop alle trivelle quello annunciato lunedì mattina dal premier Giuseppe Conte, intervenuto in Aula alla Camera dei Deputati dove ha esposto le linee programmatiche del nuovo Governo in occasione del voto di fiducia. Parole che hanno ricevuto applausi convinti dai banchi del Movimento 5 stelle, mentre quelli arrivati dai banchi del Pd sono risultati meno unanimi e decisi.

Uno stop per legge che il premier Conte ha auspicato possa essere introdotto anche nella Costituzione: "Chi verrà dopo di noi, se mai vorrà assumersi l'irresponsabilità di far tornare il Paese indietro, dovrà farlo modificando questa norma di legge. Anche per evitare questi rischi ci adopereremo affinché la protezione dell'ambiente e delle biodiversità, e auspico anche dello sviluppo sostenibile, siano inseriti tra i princìpi fondamentali del nostro sistema costituzionale".

Poi il premier ha parlato anche del settimo centenario della morte di Dante Alighieri: "Anche la legge sull'acquisto della cittadinanza italiana da parte di cittadini residenti all'estero che discendono da famiglie italiane appare meritevole di una revisione che, da una parte, valga a rimuovere alcuni profili di disciplina discriminatori e, dall'altra, valga a introdurre anche ulteriori criteri rispetto a quelli vigenti”, ha detto Conte invocando la promozione dell'Italia nel mondo anche con la diffusione della lingua, in vista del 700esimo anniversario della morte di Dante nel 2021. Riferimento accolto con grande soddisfazione dall'assessore alla cultura del Comune di Ravenna Elsa Signorino: "Esprimiamo il nostro plauso al presidente del Consiglio Giuseppe Conte che nel suo discorso alla Camera dei Deputati ha citato il settimo centenario della morte di Dante Alighieri come occasione imperdibile per l’Italia, sottolineando l’importanza di preparaci a celebrarlo nel miglior modo possibile. Come ha dimostrato ampiamente il partecipatissimo 698esimo Annuale di Dante, celebrato domenica, con la presenza di numerosi sindaci e amministratori provenienti da tutta Italia e di tantissimi cittadini, Ravenna è pronta a essere protagonista del settimo centenario con un programma di eventi di respiro internazionale di assoluto prestigio.Ringraziamo anche il ministro Dario Franceschini al quale va il grande merito di aver promosso l’approvazione della legge sulle celebrazioni e di aver da sempre sostenuto con forza la fondamentale importanza di questo passaggio storico per l’Italia nel mondo".

Le reazioni

"Sarà interessante vedere come reagiranno il Pd ravennate e regionale e il mondo economico alle dichiarazioni lapidarie del premier Giuseppe Conte tese a confermare che il Governo Pd/M5s introdurrà una normativa contro il rilascio di nuove concessioni di trivellazione per l’estrazione di idrocarburi - commenta l'onorevole della Lega Jacopo Morrone - I casi infatti sono due: o Conte si lascia andare al solito proclama senza seguito per accontentare momentaneamente la parte grillina, oppure il Pd, pur di andare al governo, ha ceduto sulla battaglia a favore delle trivelle portata avanti dai dem romagnoli. In ogni caso, ci chiediamo quale sia la verità, visto che delle dichiarazioni del presidente del Consiglio c’è da fidarsi il giusto, come c’è da dubitare dei contenuti di un programma scritto da partiti pronti a qualsiasi giravolta e a cambiare idea da un giorno all’altro. Ci chiediamo infine cosa ne pensi il consigliere regionale del Pd, Gianni Bessi, del voltafaccia del proprio partito, ora che quest’ultimo si è iscritto al partito dei ‘blocca trivelle’: esprimerà parole di fuoco contro il M5S, come accadde pochi mesi fa, o anche lui, obtorto collo, farà buon viso a cattiva sorte, cambiando opinione a 360 gradi?".

“Dopo avere ascoltato le parole del discorso del primo ministro incaricato Giuseppe Conte, la mia prima reazione è che non cambio idea sul fatto che il gas naturale resti l’energia fondamentale per la transizione energetica - commenta invece il consigliere regionale dem Gianni Bessi - Ritengo che, invece di pronunciare dei no che sono sostenuti da pregiudizi, sarebbe il caso di modificare il metodo con cui ci affrontano le scelte strategiche del nostro Paese. Non servono slogan ma un nuovo modo di affrontare le cose, che poi è quello su cui l’Italia in passato ha basato la propria crescita economica, che preveda la volontà e l’apertura della politica verso le parti sociali, le imprese. Si tratta di ascoltare chi è sul campo, chi ogni giorno indossa camici e tute per andare a lavorare e sostenere l’economia del nostro Paese, ma anche i soggetti intermedi, come le istituzioni e i sindacati. Il Dl semplificazioni approvato dal governo precedente, cioè da Lega e M5S, ha provocato il crollo della produzione nazionale di gas naturale. E non servono altri provvedimenti in questa direzione, anzi: servirebbe invece un cambiamento di rotta che punti a uno sfruttamento ragionato delle risorse nazionali che avrebbe due effetti virtuosi. Il primo di arrestare la crescita delle importazioni di fonti energetiche dall’estero, che sta pesando sempre più sui nostri conti; il secondo quello di sostenere le imprese e il lavoro italiani. Va riconosciuto che Conte ha parzialmente corretto il tiro dicendo che sulla partita energetica ascolterà le parti, senza pregiudizio alcuno. È quello che secondo andrebbe fatto, perché non ci possiamo permettere, in un momento in cui la nostra economia è in recessione, di affossare uno dei settori di punta del nostro Paese".

"Le parole del presidente del Consiglio Conte vanno ben interpretate, senza fretta". Il presidente di FederPetroli Italia Michele Marsiglia commernta così le parole di Conte su una legge per fermare nuove ricerche e sfruttamento di idrocarburi in Italia. "Abbiamo sentito tutti un no a nuove trivellazioni e operazioni di ricerca, ma è anche vero che il presidente Conte ha detto che ascolterà le parti, senza pregiudizio alcuno - dice Marsiglia - Questo vuol dire che il nostro compito sarà quello di 'bravi petrolieri' mediatori, non faremo altro che, dicastero dopo dicastero, nella competenza tecnica-istituzionale di ognuno, spiegare bene e con trasparenza cosa vuol dire Energia in Italia". Ciò detto, "vantiamo la presunzione di saper fare bene il nostro lavoro - continua il presidente di Federpetroli - a Bruxelles e in altre location istituzionali, e così sarà anche in Italia. Purtroppo stiamo pagando la cattiva pubblicità e la prepotenza di 'vecchi petrolieri' o di qualcuno del settore che negli ultimi 20 anni ha escluso il dialogo dal proprio lavoro e preferito usare una politica operativa violenta e poco democratica, senza il consenso delle comunità locali e dei cittadini, per questo oggi siamo al punto zero con la Strategia Energetica italiana". In questo Governo "si intravede una possibilità di ascolto, non possiamo sprecarla. Si va avanti con gli incontri istituzionali, spiegando cosa vuol dire petrolio e gas in Italia e quanta ricchezza abbiamo, potendola sfruttare senza inquinare. Sono sicuro e certo che anche parte delle nostre attività verranno comprese e ben capite dalla politica", conclude Marsiglia.


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