Economia

Turismo, gli albergatori: "Rischiamo di diventare una città di serie B"

"L'aeroporto di Bologna muove meno di 8 milioni di passeggeri all'anno, gli aeroporti del Veneto gestiti da Save oltre 15 milioni"

Federalberghi Confcommercio Ravenna ha incontrato il sindaco Michele de Pascale e l’assessore Giacomo Costantini per verificare assieme a loro l’andamento del settore turistico e fare il punto sulle azioni intraprese dall’Amministrazione comunale in campo turistico. "I dati registrati sino ad ora non incoraggiano certo l’ottimismo perché la valutazione complessiva dello stato di salute del settore, non può prescindere da un’analisi di quelli che sono i ricavi degli imprenditori della ricettività. Questi ricavi negli anni, si sono sempre più compressi a causa di una elevata presenza di strutture di tipo extraricettivo, che non sempre rispettano i parametri di legge e senza che vengano attuati controlli sul rispetto delle regole. Se a questo sommiamo l’incidenza della provvigione pagata alle OTA (Online Travel Agency), che incide per almeno di un 20% sul venduto si capisce bene la preoccupazione degli imprenditori. Conseguenza diretta è la pressione sui prezzi delle camere che, nei periodi in cui manca un’adeguata promozione della città (da novembre a marzo) sono oggetto di una guerra al ribasso che non può che far del male al settore" si legge in una nota di Federalberghi Confcommercio.

"Un dato da non sottovalutare è che dal 1996 ad oggi le presenze alberghiere non solo non sono cresciute (il trend è negativo), ma hanno prodotto meno ricchezza per la città e per il settore alberghiero incidendo negativamente sugli investimenti e sulla occupazione di forza lavoro che questo potrebbe generare. Federalberghi Confcommercio Ravenna ha avanzato da tempo delle proposte all’Amministrazione comunale per definire strategie di sviluppo turistico, proposte che in parte sono state condivise dal Sindaco e dagli assessori interessati. Quello che però sta preoccupando fortemente Federalberghi è la mancanza di una celerità nella realizzazione delle iniziative medesime dovuta più alla burocrazia conseguente che alla volontà di farlo. Ne sono esempio i cartelli di benvenuto proposti da Federalberghi a metà 2016. Il progetto è stato definito completamente, sia nella grafica che nel contenuto e prevede l’installazione da parte del Comune di otto cartelli all’ingresso della città e nelle principali arterie di comunicazione (A14, A14 bis, E45, Faentina, Romea e Adriatica). Obiettivo di questi cartelli è quello di rendere più visibile l’offerta turistica della città anche per coloro che si trovano a percorrere il territorio per recarsi verso altre mete turistiche, in particolare  sull’asse Venezia e Firenze. Magari proprio grazie a loro potranno ripensare alla vacanza e decidere di tornare a farci visita in un altro momento. Purtroppo nonostante l’impegno degli assessori competenti, non sono ancora stati posizionati: una città turistica deve essere più veloce nella realizzazione di queste importanti strutture" prosegue la nota.

"Sempre sul piano della promozione a più ampio raggio, Ravenna sconta una scelta avvenuta diversi anni fa, di non partecipare a fiere di settore, workshop, ecc.. sia in Italia ma soprattutto all’estero per promozionare il nostro territorio di arte e cultura. Non essere presenti a questi eventi internazionali (prendiamo ad esempio la Bit di Milano) ci penalizza e ci nasconde alle grosse realtà (leggi tour operator) che si occupano di indirizzare i flussi turistici. Il nuovo assessore al turismo ha deciso di partecipare già da quest’anno ad alcune fiere e questo è sicuramente un segnale incoraggiante; occorrerà però valutare i risultati ottenuti ed essere presenti  anche alla prossima Bit di Milano. Questo ci impone anche di dover accelerare l’iter di realizzazione della DMO fissando sin dai prossimi giorni un cronoprogramma con l’amministrazione comunale".


Sul versante culturale, per Federalberghi "sarebbe utile organizzare annualmente due mostre di livello per la città, in una logica di attrattiva in un periodo di bassa stagione. La maggior presenza di flussi turistici in un momento come quello di novembre-marzo generata dalla commercializzazione di queste mostre (fatta dalla prossima DMO) comporterebbe un maggior introito della tassa di soggiorno, a favore delle casse comunali, oltre che degli operatori, non solo del settore alberghiero"

"Sulla tassa di soggiorno, poi, occorre sapere esattamente come verranno reinvestiti i soldi (stiamo parlando di 1,8 milioni di euro): è chiaro che questa cifra deve essere reinvestita per il turismo ed in particolare sulla promozione della nostra città e dei lidi e delle sue ricchezze, poco conosciute. Ci conforta in questo senso anche l’apertura fatta dal Sindaco De Pascale durante l’incontro. Negativo sotto il profilo alberghiero il bilancio delle iniziative natalizie, in particolare nel centro storico di Ravenna: gli eventi natalizi non sono riusciti ad attrarre turisti da fuori provincia"

"Auspichiamo, quindi, che Natale 2017 - concludono - nasca sotto altri auspici, in particolare attraverso una miglior scelta delle iniziative, a parità di costi, e una promozione finalmente adeguata. Forse non tutti sanno che parte degli alberghi della città, che si contano in due mani, nel periodo natalizio sono chiusi per mancanza di ospiti proprio in quel periodo e che Ravenna ha attualmente tre alberghi chiusi rispetto a qualche anno fa. Infine, sui trasporti, oltre a sollecitare nuovamente collegamenti più rapidi ed efficienti tra Ravenna e lo scalo bolognese, Federalberghi Confcommercio Ravenna auspica una nuova visione sulla politica dei trasporti aeroportuali, dal momento che l’aeroporto di Bologna (7.680.000 passeggeri) è congestionato e non potrà avere un deciso e ulteriore aumento del transito di passeggeri per come oggi è strutturato. In sostanza, sarebbe opportuno riconsiderare la politica regionale aeroportuale, magari partendo proprio da un ragionamento fatto a Ravenna per stimolare l’imprenditoria privata, in questo caso la stessa SAB-Aeroporto di Bologna, ad investire in una seconda pista in regione, che possa servire meglio il nostro territorio. In questo senso occorrerebbe rivalutare le possibilità d’intervento sul aeroporto di Forlì che avrebbe tutte le caratteristiche tecniche per poter partire immediatamente (senza investimenti ulteriori) e sarebbe un punto di riferimento per la nostra città ed per la costa romagnola. Se confrontiamo i dati di gestione della Società aeroportuale di Venezia (Save) che, gestisce l’aeroporto Marco Polo (9.624.000 passeggeri), l’aeroporto Catullo di Verona (2.807.000 passeggeri) e l’aeroporto Canova di Treviso (2.634.000 passeggeri) con quelli di Bologna si capisce subito quale potrebbe essere il potenziale di crescita della nostra regione. Save lo ha capito bene e ha creato un circuito aeroportuale con un ampio bacino di utenza, usufruito anche da molti ravennati che è esattamente il doppio di quello di Bologna".


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