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"E bal" delle Albe torna in scena a San Bartolo

Dopo i “tutto esaurito” del settembre scorso, lunedì 23 gennaio torna sul palco di VulKano E’ bal, lo spettacolo in dialetto romagnolo che Roberto Magnani e Simone Marzocchi hanno tratto dall’omonimo testo del poeta Nevio Spadoni. E in questa occasione le repliche dello spettacolo saranno affiancate – fino al 28 gennaio – da una serie di rappresentazioni per le scuole e di incontri con Nevio Spadoni, sempre per le scuole superiori, l’Università e l’Università degli adulti.

E’ bal racconta la storia di Ezia, donna emarginata di un paese della campagna romagnola, vittima delle dicerie della gente, continuamente in cammino alla ricerca di un uomo da sposare. Questo suo andare in cerca, assomiglia a un ballo, un continuo sgambettare che smuove tutto il corpo della giovane donna. Ezia è vittima a suo dire, di un abbandono: il grande amore della sua vita l’ha lasciata sola e per questo motivo viaggia senza sosta per cercare di rimpiazzare il vecchio fidanzato ormai fra le braccia di un’altra donna. Ma il tempo passa, gli anni volano, e il ballo di Ezia si fa stanco e sgraziato, il decadimento fisico è accompagnato da una perdita progressiva della ragione, Ezia comincia a perdere la lucidità, ad avere le allucinazioni, ricorda solo una vecchia giostra, teatro, a quanto pare, del primo incontro con quel cavaliere che l’ha lasciata sola a ballare questa danza folle – che assomiglia a un sogno – che è la vita.

«Il popolo armeno chiama la propria lingua “La tutta splendida” – dice Roberto Magnani – e questa definizione vale per tutte le lingue del mondo. Attraverso l’uso poetico del dialetto romagnolo e la sua traduzione nel linguaggio teatrale è possibile pensare di avvicinare gli adolescenti di oggi, qualsiasi sia la loro origine e provenienza, a questa lingua arcaica dal suono magico e misterioso ma al contempo tremendamente concreta, perché come affermava il grande poeta santarcangiolese Raffaello Baldini “alcune cose succedono solo in dialetto”. È la lingua dei nostri antenati, della Tradizione, e proprio come avviene nella felice esperienza della non-scuola, dallo scontro feroce tra i vivi e i morti, tra gli adolescenti e la biblioteca, il cortocircuito è fertile e esplosivo».
In questa occasione dunque, attraverso un incontro a scuola condotto dal poeta Nevio Spadoni e dall’attore Roberto Magnani e dalla successiva visione di E’ bal, le Albe proveranno a intraprendere un percorso di avvicinamento alla riscoperta di questa lingua che non si rassegna a morire, e anzi gode di splendida salute nelle parole dei nostri grandi poeti.

Roberto Magnani, dopo essersi confrontato con l’Odiséa di Tonino Guerra nel 2009, accetta dunque questa nuova sfida con il dialetto romagnolo, intendendolo come lingua incarnata, pozzo da cui attingere visioni e immaginario, un contatto con i fantasmi dei nostri antenati, e contrappuntato dai mondi sonori evocati da Simone Marzocchi, racconta, alternando ferocia, disincanto e mestizia, la storia di Ezia. Una storia che, proprio per il continuo peregrinare della protagonista, per il continuo movimento assomiglia a un ballo, “e’ bal”, appunto. Ma è il testo stesso, scritto da Nevio Spadoni in quinari, a essere un ballabile, trascendendo il significato delle parole – quelle che sfuggono si capiscono comunque “a pelle”, in maniera intuitiva – e dando a Magnani la possibilità di arrivare al pubblico quasi in maniera fisica, pur restando immobile, con il dialetto a teatralizzare foneticamente lo scoramento della protagonista e la perfidia dei suoi compaesani. Il lavoro entra in una scia ventennale di alchimia tra la penna dialettale di Spadoni e la ricerca vocale-musicale delle Albe e in particolare di Ermanna Montanari, che ha già fruttato capolavori come Luṣ e L'isola di Alcina.

Roberto Magnani
Si avvicina giovanissimo al Teatro delle Albe partecipando ai laboratori della non-scuola. Nel 1998 viene scelto per interpretare uno dei dodici palotini nello spettacolo I Polacchi, testo e regia di Marco Martinelli, che raccoglie un successo internazionale. Da quel momento entra a far parte stabilmente del Teatro delle Albe e lavora in tutti gli spettacoli successivi della compagnia e diventa guida della non-scuola. Nel 2009 debutta con Odiséa di Tonino Guerra cui segue E’ bal di Nevio Spadoni, nel quale ha accanto Simone Marzocchi. Ha pubblicato su riviste e ha partecipato a trasmissioni radiofoniche di Radio Rai 3, come l’episodio di Storyville dedicato a Eminem. È tra i protagonisti del primo film del Teatro delle Albe, Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi, di prossima uscita.

Simone Marzocchi
Musicista, compositore, didatta. Diplomato in tromba sotto la guida del M° Andrea Patrignani presso l’istituto pareggiato “G.Verdi” di Ravenna. Attualmente è prima tromba dell’Orchestra Arcangelo Corelli di Ravenna e del quartetto di ottoni Youbrass ensemble; collabora come musicista e compositore con il Teatro delle Albe, la compagnia Un’Ottima Lettera, l’associazione RiBellarti, i gruppi Xtravagance Core, 64 Slices of American Cheese, Johnny & Mongo.

Nevio Spadoni
Ravennate è autore di diverse raccolte liriche specialmente in romagnolo, e di lavori teatrali scritti per Ravenna Festival e Ravenna Teatro, rappresentati anche all'estero. Tradotto in più lingue, e inserito in antologie italiane e straniere, ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti come poeta e come drammaturgo. Di lui si sono occupati numerosi scrittori e critici.

E’ bal
di e con: Roberto Magnani e Simone Marzocchi
testo di Nevio Spadoni

da lunedì 23 a venerdì 27 gennaio 
VulKano – Via Cella, 261 – San Bartolo (RA)

Repliche e Orari
ore 21, tranne giovedì 26 gennaio, ore 19

Biglietti VulKano
intero 8 € - ridotto* e under 30 5 €
*soci Coop Adriatica, abbonati a La stagione dei teatri
Per l’ingresso è necessario sottoscrivere la tessera associativa annuale al costo di 0,50 €

Info e prenotazioni:
(posti limitati, prenotazione obbligatoria)
Ravenna Teatro – tel. 333 7605760, da lun a ven dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18
Mail: organizzazione@ravennateatro.com


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