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I cileni Holydrug Couple, l'eco delle colonne sonore dai film francesi e le sonorità eighties

Tra suggestioni comuni ai Tame Impala, trip desert e momenti più astratti dal gusto psych-pop, The Holydrug Couple - al Bronson, giovedì 31 marzo, ore 21:30 - sono considerati una delle band di punta della vivace scena psichedelica cilena insieme ai colleghi di etichetta Föllakzoid, che hanno ipnotizzato l’Hana-Bi lo scorso giugno e poi il Bronson a dicembre, e agli amici Chicos de Nazca. Sempre distribuiti dall’etichetta di culto della Brooklyn indipendente, la Sacred Bones, Ives Sepúlveda (voce, chitarre, basso, tastiere) e Manuel Parra (batteria) vengono da Santiago hanno da poco dato alle stampe “Moonlust”, terzo album della carriera che manifesta una virata verso sonorità più morbide e orecchiabili.

The Holydrug Couple ha debuttato nel 2011 con un ep e nel 2013 ha pubblicato il primo full-lenght “Noctuary.” La collaborazione con la Sacred Bones è poi proseguita e nel 2015 è uscito “Moonlust”, il secondo album in studio.
Per quanto riguarda i temi espressi con la loro musica, Sepulveda e Parra hanno dichiarato: «Sentiamo una passione, un desiderio per qualcosa che si vede quando è buio ma che è così lontano da essere irraggiungibile. È un obiettivo irreale, come Dio, forse, o il sogno archetipico di una dea. È il sentimento di malinconia che non riesci a riempire in alcun modo».

Le coordinate musicali restano sempre le stesse ma con una consapevolezza maggiore dell’idea complessiva. La componente psichedelica dai richiami vintage, e l’espressione melodica vocale (l’aspetto “moderno” del sound che emerge in pezzi come “Dreamy” e “Baby, I’m Going Away“) dominavano la composizione nel primo album. Quell’aspetto non è certamente meno evidente ora, ma le altre influenze hanno preso maggiore spazio. L’apertura strumentale con “Atlantic Postcard” è la dimostrazione pratica della fluidità di questo processo.
Infatti, l’influenza delle colonne sonore di film francesi (soprattutto degli anni ’70, che si sentono bene nell’andamento sbarazzino di “Concorde” e “Remember Well” e nell’atmosfera eterna di “Generique Noir”), e certe sonorità eighties (le “invasioni elettroniche” in “French Movie Theme“, “If I Colud Find You“) si insinuano prepotentemente ma con un buon livello di intreccio.
The Holydrug Couple riescono con “Moonlust” a fare un passo avanti rispetto all’apprezzabile esordio: il livello di contaminazione è più evidente e le influenze che caratterizzano il suono sono implementate alla perfezione.

Ingresso a offerta libera.

Bronson Produzioni – Info: 333 2097141
www.bronsonproduzioni.com


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