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Annullato il balletto di Alonzo King

L’appuntamento con l’Alonzo King Lines Ballet, in programma al Teatro Alighieri sabato 29 febbraio e domenica 1 marzo, è stato annullato nel rispetto dell’ordinanza del Presidente della Regione Emilia Romagna e del Ministro della Salute per contrastare la diffusione del Coronavirus.

E’ un atteso ritorno quello di Alonzo King e della sua compagnia Lines Ballet a Ravenna: dopo essere stato ospite del Festival qualche anno fa, il coreografo americano fa il suo ingresso nel cartellone dell’Alighieri con un dittico esemplare del suo stile luminoso. In programma sabato 29 febbraio alle 20.30 e in replica domenica 1 marzo alle 15.30, Händel, un lavoro del 2005  - ripreso nel 2018 - dove Alonzo King esplora l’elegante architettura barocca della musica del compositore tedesco contrapponendola alle sue limpide linee coreografiche, e Common Ground, creato nel 2018, in cui si confronta con il quartetto d’archi Kronos Quartet in un omaggio alla città dove entrambi sono in attività, San Francisco, il loro “terreno comune” appunto.
 
Chiamato “coreografo visionario” per le sue cattedrali di movimento puro, King ha colto e approfondito tutta l’eredità balanchiniana negli anni di apprendistato alla School of American Ballet con Stanley Williams. Passato velocemente anche per la compagnia di Alvin Ailey, si è dedicato quasi subito alla coreografia a soli trent’anni, fondando nel 1982 la sua compagnia, Lines Ballet, formata da solisti eccezionali. “Il termine Lines (traduzione letteraria di “linee” in italiano”) è un’allusione a tutto ciò che è visibile nel mondo fenomenico – spiega King -. Non esiste nulla che non sia formato da una linea. La linea indica una direzione, un’intenzione di comunicare ed un concetto. Il filo di un pensiero. Una frontiera o l’infinito”. Fin dagli esordi, King  è stato un esploratore instancabile dell’evoluzione del balletto neoclassico in forme contemporanee, creando lavori originali per stile e sensibili al rapporto con altri generi musicali e artistici, come le collaborazioni con il maestro di tablas Zakir Hussain, il leggendario sassofonista Pharaoh Sanders, oggi con il Kronos Quartet e persino con i monaci Shaolin o gli artisti africani Baka. La tecnica del balletto classico non è per King uno stile, bensì “una scienza di movimento basata su leggi naturali”, alle quali affianca, per l’allenamento dei suoi danzatori, altri discipline, dallo yoga al Gyrokinesis.

Händel è un balletto creato originariamente per lo Swedish Royal Ballet nel 2005 e ripreso sulle misure della compagnia di King nel 2018. E’ un confronto serrato con l’architettura barocca della musica del compositore tedesco, un dialogo alla pari in cui la danza non è mai assoggettata ma scaturisce liberamente in risposta o in presagio della partitura. La selezione in nove capitoli - con inserti musicali di Leslie Stuck - prevede infatti che alcuni inizino nel silenzio, mentre i danzatori precedono di qualche battuta la musica esattamente come accade nella struttura della fuga. Oppure si contrappongono con movimenti veloci e scheggiati all’andamento aggraziato della melodia, senza seguirne passivamente lo sviluppo.

Biglietti da 8 a 32 Euro, ridotti da 8 a 28 Euro
Speciale giovani under 14 5 Euro (esclusa platea), under 18 e universitari under 30 50% su tariffe ridotte


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