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Cerimonia dell'olio, Lino Guanciale e il maestro Muti: Ravenna celebra il 700esimo annuale della morte di Dante

Giunge uno dei momenti più attesi dell'anno. Domenica 12 settembre si celebra a Ravenna il 700esimo annuale della morte di Dante. Un intenso programma accompagna questa giornata in onore del Sommo Poeta.

L’entusiasta adesione dei sindaci delle tante città d’Italia che conservano memorie dantesche, circa sessanta le conferme ricevute finora, consentirà di iniziare la celebrazione la mattina alle 10.30 in piazza San Francesco, con una selva colorata di gonfaloni, molti dei quali puntualmente citati da Dante nella Commedia. Seguirà un primo momento di Letture dalla Divina Commedia a cura di Ermanna Montanari e Marco Martinelli. Parteciperà l’attore e regista Lino Guanciale, che leggerà il XXVI canto dell’Inferno, e Sandro Lombardi, attore e scrittore, impegnato con il canto V del Purgatorio, con interventi musicali dei cori polifonico e di voci bianche Ludus Vocalis, diretti dai maestri Stefano Sintoni ed Elisabetta Agostini (accesso libero alla piazza fino a esaurimento posti, in ottemperanza alle normative anti Covid).

La Messa di Dante sarà celebrata alle 11.15 nella basilica di San Francesco (accesso libero alla chiesa fino a esaurimento posti) dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, illustre studioso del Dante Teologo che a questo tema dedicherà anche la lectio magistralis alle 17.30 alla sala Dantesca della biblioteca Classense, luogo che da cento anni accoglie l’eccellenza degli studi dedicati a Dante. La relazione, dal titolo “Come l’uom s’etterna”, citazione dantesca entro cui si intreccia in sé la trascendenza e la storia, la divinità e l’umanità, il Verbo e l’incarnazione, cercherà di individuare un crocevia fondamentale della riflessione poetica e teologica di Dante. Nella sua grandiosa architettura spirituale, eretta anche attraverso una conoscenza appassionata delle Sacre Scritture, verrà esaminato un emblema attraverso un canto meno noto del Paradiso, il XXIV, ove il Poeta si sottopone a un vero e proprio esame di fede da parte di San Pietro. Alle 12 segue la tradizionale cerimonia dell’offerta dell’olio alla tomba di Dante da parte del Comune di Firenze.

Alle 17.30 alla sala Dantesca della Biblioteca Classense si svolge la lettura del canto XXXIII del Paradiso da parte di Ermanna Montanari e poi lectio magistralis del cardinale Gianfranco Ravasi “Come l’uom s’etterna” (trasmessa anche in streaming). Il pomeriggio si concluderà alle 19 al giardino Rinaldo da Concorezzo con un’istallazione performativa che attraverso il linguaggio coreutico indaga la simbologia dantesca del paesaggio. Il progetto, curato da Cantieri Danza in collaborazione con Rete Almagia, dal titolo Giunco/Rizoma 1, coinvolge l’artista visiva Giorgia Severi e il coreografo Manfredi Perego che condividono una performance a più voci intorno alla prima Cantica del Purgatorio e al Giunco, simbolo di umiltà e antifragilità. Il progetto nasce come rizoma di Giunco, primo episodio del progetto ispirato a due piante simboliche citate da Dante nella Commedia, Giunco e Festuca (accesso libero fino a esaurimento posti).

A coronare la chiusura dell’Annuale, alle 20.30 nello scenario dei Giardini Pubblici di Ravenna caratterizzato dall’eleganza rinascimentale della Loggetta Lombardesca, Riccardo Muti, alla guida dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, a cui si aggiungeranno musicisti dell’Orchestra del Maggio, e del Coro del Maggio Musicale Fiorentino, dirigerà uno straordinario concerto. In programma Le Laudi alla Vergine Maria di Verdi, ispirate alle prime sette terzine dell’ultimo canto del Paradiso che Dante fa rivolgere alla Vergine da San Bernando di Chiaravalle, poi la prima italiana di Purgatorio, commissionato da Ravenna Festival al compositore armeno Tigran Mansurian (che sarà presente al concerto), la cui scrittura delicata e limpida si dipana su alcuni versi della seconda Cantica - a interpretarlo anche il baritono Gurgen Baveyan e Giovanni Sollima al violoncello. Infine, la Dante-Symphonie di Liszt, che con un Magnificat magistrale completa l’itinerario ultramondano della Commedia e da Inferno e Purgatorio accompagna il pubblico verso il Paradiso chiudendo il cerchio dantesco del programma musicale.


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