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Dante2021 chiude con Cristiano De Andrè e la storia dell'arte

Sabato 15 e domenica 16 settembre si chiude l'edizione 2018 del festival Dante2021. Spazio agli ospiti e alla premiazioni nell'ultima parte della rassegna che celebra il Sommo Poeta.

Sabato alle 11 ai Chiostri Francescani, il coordinatore scientifico delle Olimpiadi di italiano, Paolo Corbucci del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, presenterà al pubblico i giovani premiati Filippo Milani e Gaia Bortoluzzi. Filippo è un italiano a Parigi, è incuriosito dalla biologia e dalla genetica, ma non rinuncia a sognare di diventare un musicista – ha cominciato a suonare la tromba quando aveva solo sei anni. Anche Gaia ha cominciato a suonare il pianoforte a quell’età, ma è anche una divoratrice di libri e vorrebbe visitare i luoghi in cui sono ambientati i grandi romanzi che più ama. Non mancano né sogni né passioni a questi giovanissimi, ma soprattutto è profondo, e lo hanno dimostrato, il loro amore per la lingua italiana, che condivideranno con il pubblico di Dante2021.
 
A seguire Luca Serianni – accademico dei Lincei e della Crusca, nonché vicepresidente della Società Dante Alighieri e condirettore delle ultime edizioni del Devoto-Oli – presenterà Gli incipit della Commedia, indagandone da par suo gli elementi strutturali e lessicali comuni e individuando, nel grande tessuto della Commedia, le procedure messe in atto per gli incipit dei canti danteschi. 

Ad affrontare il tema del rapporto fra i due grandi testi della nostra civiltà, tra l’eredità dantesca e il testo fondante della nostra Repubblica, anche alla luce dei fermenti dell’epoca contemporanea, è chiamato Giovanni Maria Flick. Giurista, accademico e presidente emerito della Corte Costituzionale, Flick proporrà le sue riflessioni su «E quindi uscimmo a riveder le stelle» (Inferno XXXIV, v. 139) Dalla Liberazione alla Costituzione, in programma alle 16.30 sempre ai Chiostri con la conduzione di Stefano Salis de Il Sole 24Ore.

Alle 18 il festival entra invece in punta di piedi nella Chiesa del Monastero di Santo Stefano, sede di una comunità nata nel lontano 1773 e ancora oggi esempio mirabile di equilibrio fra i ritmi di silenzio e solitudine propri dell’ordine e una cultura dell’accoglienza e del dialogo che le Monache Carmelitane coltivano nel cuore di Ravenna. Le monache faranno dono al pubblico di un raro momento musicale, Il canto liturgico nella Commedia, curato da Stefano Albarello, perché «sì che m’inebrïava il dolce canto» (Paradiso XXVII, v. 3). In questo caso, dati i pochi posti disponibili, la prenotazione è obbligatoria (biglietteria del Museo Dantesco presso i Chiostri Francescani e 0544 215676). 
 
Alle 21 una delle occasioni più attese e significative di Dante2021: la consegna dei premi Dante-Ravenna e Musica e parole, nella Sala Corelli del Teatro Alighieri. Giuseppe Patota, storico della lingua con cattedra all’Università di Arezzo-Siena e accademico della Crusca, autore di testi divulgativi di grande successo e attivo nella didattica destinata agli stranieri, avrà il compito di presentare Cristiano De André, premiato per Musica e parole. Non solo erede di una stagione leggendaria della canzone italiana e figlio di uno dei maggiori interpreti di quella vicenda, di cui rilegge e ripropone le canzoni, Cristiano è a propria volta valente cantautore. Antonio Gnoli, scrittore e autorevole firma del quotidiano La Repubblica, presenterà invece il premiato di questo anno per Dante-Ravenna 2018. René de Ceccatty, narratore e drammaturgo francese, si è segnalato anche come autore di studi significativi su Moravia, Pasolini, Leopardi, e ha recentemente dato alle stampe una luminosa, cristallina nuova traduzione in francese della Commedia; attualmente sta lavorando alla traduzione della Vita nova.

Domenica l'ultima giornata del festival si tiene a Casa Matha, dove alle 11 lo storico dell'arte Matteo Ceriana introduce il pubblico ai Monumenti per la memoria di Dante e Enrico Pazzi. Matteo Ceriana (già direttore delle Gallerie dell'Accademia di Venezia e di Palazzo Pitti a Firenze; ora in forze al Museo del Bargello di Firenze), parlerà delle raffigurazioni di Dante, con particolare attenzione all'esperienza di Enrico Pazzi (ravennate, autore della statua del Poeta in Piazza Santa Croce a Firenze e primo direttore del Museo nazionale di Ravenna, nonchè autore del busto di Andrea Garavini, attualmente posizionato  nella Sala Maggiore della Casa Matha). Sarà della partita anche Emanuela Fiori, direttrice attuale del Museo Nazionale.


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