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Musica, danze e spettacoli al Festival delle Culture: tra gli ospiti Gad Lerner

Dal 7 al 9 giugno, alla darsena, apre il Festival delle Culture, giunto alla tredicesima edizione, promosso dal Comune di Ravenna con l’intervento e la partecipazione dell’Università di Bologna - Campus di Ravenna - e di tante associazioni e cittadini.

La manifestazione affronta quest’anno il tema “Immigrazione zero”: economia, cultura e società senza i cittadini migranti”. Un’occasione di riflessione sul possibile scenario che si creerebbe in Italia se si azzerasse l’immigrazione, partendo dalla convinzione che paure e diffidenze verso chi viene da altri Paesi e da altre culture si superano attraverso la conoscenza profonda del fenomeno e dei suoi reali riflessi, lontani da stereotipi e pregiudizi, creando relazioni, superando confini, generando comprensione e solidarietà, annullando steccati, arricchendo menti e cuori e dando vita finalmente a un mondo di condivisione e di pace.  
A tale scopo è previsto un importante spazio dibattiti con Gad Lerner e autorevoli nomi del mondo accademico e culturale.

I dibattiti

I dibattiti iniziano venerdì 7 giugno alle 21 sotto la tensostruttura in darsena col titolo “Immigrazione zero: economia”: dopo i saluti istituzionali interverranno Gad Lerner (giornalista), Stefano Palombarini (professore di macroeconomia, Università di Parigi 8), Chiara Tronchin (ricercatrice Fondazione Leone Moressa), Chris Richmond Nzi (fondatore della startup Mygrants), modera Eva Giovannini (giornalista);

proseguono sabato 8 giugno alle 21 su “Immigrazione zero: cultura”; interverranno: Eraldo Affinati (scrittore e insegnante), Vito Mancuso (teologo e docente), Francesca Mannocchi (reporter freelance), modera Rosa Polacco (giornalista); 

si concludono domenica 9 giugno alle 21 con il tema “Immigrazione zero: società”; interverranno Gianumberto Accinelli (etnomologo e scrittore), Stefano Allievi (professore di sociologia all'Università di Padova), modera Pietro Del Soldà (giornalista).

Tutto il programma

Si comincia venerdì 7 alle 17 in piazza San Francesco con Fiumana Atto X, la parata inaugurale, una lunga e multicolore bandiera del mondo.
Alle 17.30 in piazza Einaudi (su via Diaz) la musica dal vivo del berimbao e le percussioni accompagneranno la capoeira del gruppo Coquinho Baiano;
alle 18 agli Speyer, avrà luogo Sottosopra parkour e danza aerea. A cura di CittAttiva con Shine parkour e gli allievi della scuola di danza aerea di Fornace Zarattini;
alle 18,30 al circolo Dock 61, inaugurazione della mostra Linee di confine. 
Identità in bilico e rapporti generazionali nelle famiglie straniere. Mostra a cura dell'Aps Parole Nuove;
alle 19,15 all’ Almagià Al di là dei muri - arrivo della Fiumana e cerimonia di apertura della 13ª edizione del Festival delle Culture. Inaugurazione dell'installazione “IL VARCO” con i ragazzi e le ragazze delle scuole medie di Ravenna e Russi, cooperativa TerraMia, associazione RibellArti.
Alle 19,30 in Darsena di città Color 4 fun, la corsa più colorata dell’anno e tanto divertimento per tutti. Il running e il divertimento si fondono insieme per un appuntamento da vivere con gli amici e la famiglia. I colori e lo sport per una giornata di risate e benessere con partenza da una delle zone più cool del momento: la darsena.
Alle 19,45 all’ Almagià Africantolatissimi, spettacolo di danze africane. I più scatenati gruppi di danza afro romagnoli all'attacco: il gruppo danza afro Ravenna di Takadum, il gruppo danza di App & Up di Faenza e il gruppo danza di Centro Khatawat di Forlì si alterneranno guidati dalla sapiente conduzione di Denise Galassi e al suono dei tamburi di Badara Penda Fatime Fall e Stefano Fabbri. A cura di Acsd Takadum.
Alle 20.15 all’ Almagià I'm not a label, pensieri, poesie, danza tribale contemporanea, chitarra e percussioni. Un invito a porre fine a ogni forma di discriminazione: razzismo, sessismo, antisemitismo, bullismo, classismo e a tutti gli altri -ismi che dividono invece di promuovere l'incontro. A cura dell'associazione Speranza
alle 20,30 all’ Almagià Capoeira, tra danza e lotta, danza-lotta brasiliana nata nelle piantagioni fra gli schiavi di origine africana. Straordinario patrimonio culturale che tramanda la storia e il riscatto di un paese, racchiude il suo spirito, custodisce le radici meticce del popolo brasiliano. A cura del gruppo Coquinho Baiano.
alle 20.30 nello Spazio dibattiti consegna del Premio Intercultura Città di Ravenna 2019 a Daniela Di Capua, direttrice del Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati (Siproimi);
alle 21 nello spazio dibattiti: “Immigrazione zero: economia”: dopo i saluti istituzionali interverranno Gad Lerner (giornalista), Stefano Palombarini (professore di macroeconomia, Università di Parigi 8), Chiara Tronchin (ricercatrice Fondazione Leone Moressa), Chris Richmond Nzi (fondatore della startup Mygrants), modera Eva Giovannini;
alle 21.45 all’ Almagià Muddy Trucks con la musica e le canzoni degli anni '70/'80/'90, la band ricorderà come l’amore sia l'unico strumento capace di combattere l'odio e creare una vera occasione d'incontro e condivisione. A cura dell'associazione Cittadini del Pianeta.
alle 22.30 all’Almagià AcroYoga - un punto di incontro nell'equilibrio Quando lo yoga e l'acrobatica si fondono, si apre un universo di nuove sensazioni e scoperte. Nero o bianco? Mio o tuo? Acrobatica o yoga? Il punto d'incontro che ci arricchisce sempre. A cura del gruppo AcroYoga
alle 23 all’ Almagià SuRealistas in concerto.

Sabato 8 giugno alle 10.30 nello Spazio dibattiti Le prospettive di una società "sicura" che non accoglie con gli interventi di addetti ai lavori.
Ale 18,30 all’ Almagià, Danza della pace, bambini provenienti da diversi paesi, giocheranno intorno al tema della pace e dell'incontro tra i popoli, e insieme animeranno canzoni e fiabe con danze e pantomime. A cura delle associazioni Malva e Linguamadre;
alle 19 all’Almagià Intrecci danzanti, misteriosi ritmi tribali muovono la danza nella leggerezza del corpo e dell'anima africana. Spettacolo di musica e danza a cura dell'associazione senegalese As.Ra. insieme all'associazione musicale Jakkar;
alle 19,45 all’Almagià Kunawolo, il trio di percussionisti si esibirà in uno spettacolo travolgente proponendo ritmi e suoni dall'Africa occidentale con l'utilizzo dei loro djambe e dundu. In collaborazione con cooperativa CIDAS;
alle 20,15 all’ Almagià Ciuleandra, danza delle melerbe, un ballo, una sorta di rituale praticato dai Geti (gli antichi abitanti di quella terra che fu poi conosciuta come Dacia). La Ciuleandra serviva a trasmettere messaggi al dio Zamolxis. Musica dal vivo dei Prestige, a cura dell'associazione Romania Mare;
alle 21 nello spazio dibattiti: “Immigrazione zero: cultura”; interverranno: Eraldo Affinati (scrittore e insegnante), Vito Mancuso (teologo e docente), Francesca Mannocchi (reporter freelance), modera Rosa Polacco; 
alle 21.45 all’ Almagià Egungun, libera danza tradizionale Yoruba in Masquerade di buon auspicio e buona fortuna. Questa maschera di Egungun, che appare in occasioni speciali, è una delle infinite tipologie di questo Orisha diffuso in moltissime culture di tutto il mondo d'influenza Yoruba. A cura dell'associazione Oodua Progressive Union; Manofunk, mani romagnole e mani afro a muovere musica e far ballare funk. Concerto con interventi della masquerade di Egungun.
Stefano Fabbri alle percussioni africane e non; Manuel Montero alla batteria; Vonn Washington al basso e voce; Nicola Dotti alla chitarra e voce. In collaborazione con l'associazione Oodua Progressive Union;
alle 22.30 all’ Almagià Appindre/tnt/woyo, tre danze dalla Costa d'Avorio: Appindre, tipica della regione centrale, è una danza rituale piena di gioia con cui i contadini ringraziavano dei raccolti floridi e abbondanti.
Alle 23 all’ Almagià Baro drom orkestar in concerto.

Domenica 9 giugno si apre alle 10 ai giardini pubblici con Insieme danzando, laboratorio aperto a tutti di percussioni e danze africane con Dioma;
alle 18 all’Almagià Jam di Contact Dance Improvisation con musica dal vivo (Paolo Forte alla fisarmonica e Fuad Ahmadvand: santur). Hai voglia di giocare un po'? La Jam è aperta a chiunque voglia partecipare. Warm-up a cura di Carla Rizzu docente I.D.A. e Art Director della C.ia progetti di danza e teatro Nervitesi;
alle 19.45 all’Almagià Antiche radici, danze folkloristiche: le danze tradizionali di quattro paesi: Sri Lanka, Filippine, Nigeria, Bulgaria. Un susseguirsi di colori, gesti, costumi e suoni a regalare i sapori tradizionali delle culture che li custodiscono. A cura delle associazioni Sri Lanka, Mabuhay, Ika Union, Bulgari di Romagna e scuola Rayna Knyaghinya;
alle 20.30 all’ Almagià In-con-tra / Elogio dei confini. Coreografie, musica e parole per richiamare insieme, in un un'unica mise-en-espace, le diverse forme rituali con cui gli abitanti del pianeta celebrano l'unione tra due persone. A cura della Casa delle Culture con la collaborazione di tutte le associazioni partecipanti al Festival delle Culture. Composizione teatrale e coordinamento coreografico a cura di Alessandro Conte e Carla Rizzu;
alle 20.40 all’ Almagià Abalualu, uno spettacolo incentrato sul matrimonio interculturale in cui appare un'esibizione di ballot cultural e masquerade nigeriani. A cura di Afesan Community;
alle 21 nello spazio dibattiti: “Immigrazione zero: società”; interverranno Gianumberto Accinelli (etnomologo e scrittore), Stefano Allievi (professore di sociologia all'Università di Padova), modera Pietro Del Soldà.
alle 22 all’ Almagià Banda della Darsena, short concert. Creata quattro anni fa col sogno di mettere insieme le tante culture musicali che convivono a Ravenna e oggi guidata da Thiam Baye Fara; la banda multietnica della città farà un breve concerto spaziando fra diversi generi;
alle 22.30 all’ Almagià Master Chef Il terzo mondo. Premiazione dei tre piatti più graditi del Festival 2019. Con interventi canori di Matilde Zanelli e Tchameni Samantha.
Alle 23 all’Almagià Bko Quintet in concerto. Un biglietto di sola andata per il Mali? Bko Quintet è il codice dell’aeroporto per Bamako! Sebbene ancorati alle tradizioni secolari, la musica di Bko quintet  trasporta nel cuore del Mali urbano odierno e alle profondità rituali e mistiche dei cacciatori animisti.
Ibrahima Sarr djembe percussioni | Fassara Sacko voce percussioni | Adama Coulibaly voce donsongoni | Mamoutou Diabate percussioni | Aymeric Krol batteria. 


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