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Giorgio Bartolini, una vita nello sport. Da calciatore a presidente

Appuntamento dedicato al calcio nel programma del Centro relazioni culturali venerdì 30 marzo alle 18 nella sala D’Attorre, Giannantonio Mingozzi presenta il volume dedicato alla vita di Giorgio Bartolini, di cui ha curato la prefazione. Oltre a Giorgio Bartolini che tanto ha significato per il calcio ravennate, sono presenti anche Andrea Mandorlini, dalla lunga esperienza di giocatore e allenatore, e la gloria juventina Gino Stacchini. Sottolinea Mingozzi che “la classe non è acqua e questo detto si attaglia perfettamente a Giorgio Bartolini capace di diventare subito un romagnolo sulla fiducia, demolendo campanili e presunzioni”.

Giorgio Bartolini nel mondo del calcio ha lasciato il segno. “Nella storia di ogni campione c’è un oratorio, una squadretta che gioca nei campi della periferia ed un vecchio pallone pieno di acciacchi. Anche la storia di Giorgio Bartolini non è molto diversa dalle altre”. Così scriveva la “Gazzetta di Parma” agli esordi del campione ricordando La Salle, l’Arsenal e il Tardini, templi del calcio parmigiano dove tanti fuoriclasse hanno iniziato la carriera, davanti a un pubblico dal palato fine, che pretendeva il bel gioco così come il bel canto dal loggione del Teatro Regio. Dalla natia Parma dunque Bartolini approdò alla Juventus dove arrivò temprato dalla scuola di Dante Boni, maestro della cultura del lavoro e del senso del sacrificio, per questo l’inserimento nel sodalizio bianconero fu eccellente e foriero di grandi soddisfazioni a cui pose un termine solo un infausto infortunio dopo solo due stagioni. A Ravenna Bartolini ha segnato l'epoca di quei calciatori che nella nostra città hanno messo le radici e di quella generazione che ha chiuso con la Darsena ed inaugurato lo stadio Benelli nel settembre del 1966. Nove stagioni agonistiche l'hanno visto protagonista nel club giallorosso. Da attaccante a trequartista poi centrocampista infine 'libero'. Smesse le scarpette chiodate, ha messo a frutto la sua esperienza soprattutto nel settore giovanile giallorosso e in alcune società del circondario. Impostosi anche nella carriera professionale, Bartolini non ha mai lasciato il suo Ravenna, sostenendone valori e idealità.


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