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Giovanni Frangi rappresenta l'estate nel progetto Ascoltare Bellezza

Come in un momento di raccoglimento, ogni giorno dell'inizio della stagione si apre con questo  omaggio alla natura attraverso l'arte;  la  più miracolosa  espressione della creatività umana. 
La stessa  che   ci permette  di esteriorizzare ciò che è racchiuso dentro di noi e ristorarci nell'ascolto della bellezza.  Per questo, in ogni solstizio od equinozio, nella Sala del mosaico della Biblioteca Classense viene presentato in parete un apposito intervento d'arte.

Dopo Daniela Alfarano, giovedì 21 giugno, alle ore 19.00, è Giovanni Frangi a prender posto con la sua installazione del progetto Ascoltare Bellezza. La sua opera rimane esposta fino al 21 agosto. Poi toccherà a Luca Pignatelli.
Giovanni Frangi per l'occasione presenta Gilbert, un grande dipinto su tela di cm 350x400 creato nell’ambito della rassegna. Durante il momento inaugurale delle 19, l'attore ravennate Franco Costantini interpreterà per il pubblico alcune pagine scelte dallo stesso  Frangi e scritte da Aurelio Picca per il poema contemporaneo Ninja.

Orari: domenica e feriali: 14.00- 18.00 

Giovanni Frangi è nato il 12 maggio 1959 a Milano, dove tuttora vive e lavora. Presente in numerose esposizioni in Italia e all’estero, il suo lavoro è stato seguito da critici autorevoli come Achille Bonito Oliva e Giovanni Testori.
Nel 1996, alla XII Quadriennale di Roma, vince il premio della Camera dei Deputati, che consiste in una mostra allestita l’anno successivo nella Sala del Cenacolo a Montecitorio.
Nel 2009, per l’Oratorio di San Lupo a Bergamo realizza l’installazione MT 2425, mentre nel 2010 espone al museo MART di Rovereto una grande opera singola ispirata ai giardini pubblici di Milano. A Bergamo, presso il Credito Bergamasco, costruisce Divina – Wallpaper , ovvero dodici dipinti con piccole foglie che rivestono una stanza come carta da parati e sul pavimento un tappeto di foglie vere.
Le opere di Giovanni Frangi sono oggi protagoniste di numero esposizioni italiane ed estere, destando continuamente l’interesse degli storici e critici dell’arte italiani più importanti.


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