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Guido Barbieri inaugura il ciclo di conversazioni "Il canto delle sirene"

Perché si canta? E perché si ascolta il canto? A queste e molte altre domande sul mistero della voce risponde Guido Barbieri - musicologo, divulgatore, docente di Storia della Musica - con Il canto delle sirene, quattro conversazioni con cui si rinnova lo speciale ciclo di incontri, tutti a ingresso libero, che incrocia le rotte della Stagione del Teatro Alighieri, a partire dall’appuntamento dell’11 gennaio. Mentre il Serse di Händel apre il cartellone Opera (venerdì 10 e domenica 12), sabato mattina, alle 10.30, Barbieri sarà alla Sala Muratori della Classense per Il canto cristiano e il canto trobadorico, prima tappa del percorso attraverso secoli e paesaggi della musica occidentale. In questo caso il pubblico scoprirà cosa accade quando preghiera e poesia incontrano il potere incantatorio della voce, in un’epoca su cui si stagliano le figure di Hildegard von Bingen e Bertrand de Ventadorn.

Quest’anno la riflessione unitaria e di grande respiro curata da Barbieri ha il canto e le sue varie dimensioni per stella polare, dalle forme sacre e profane del Medioevo ai generi vocali di Sei e Settecento, fino al teatro musicale dell’Ottocento e ai tanti volti del Novecento. Nella prestigiosa cornice della Classense, uno dei luoghi attivamente protagonisti della vita culturale della città di Ravenna, Guido Barbieri accompagna il pubblico lungo il crinale sottile che da secoli divide e congiunge logos, melos e phonè e cerca di disegnare una mappa storica degli incontri e delle separazioni tra queste tre dimensioni del canto. Già gli antichi greci operavano infatti una distinzione rigorosa tra ciò che chiamavano phonè, il canto puro e inarticolato che non ha bisogno della parola e non possiede l’intenzione immediata di significare, e melos, quel tipo di canto che si unisce sistematicamente al logos, cioè al discorso, facendosi portatore di senso e di significato.


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