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"Il male facile: femminicidi quotidiani" nella mostra fotografica Dante Esule 2018

Il viaggio di Dante Alighieri, iniziato nella sua “alta fantasia” nel 1300, continua nel mondo di oggi, proiettato inesorabilmente nel futuro: le sue parole continuano a risuonare per noi e per la” futura gente” alla quale Dante si è consapevolmente e profeticamente rivolto. Per il quarto anno consecutivo il fotoreporter ravennate Giampiero Corelli propone il progetto "Dante Esule" che intende accostare Dante, grande esule storico, agli esuli del nostro tempo, sviluppando sempre nuove prospettive di interpretazione che colgano, accanto alle sofferenze degli “esclusi”, situazioni da difendere e da promuovere, così come anche il poeta le aveva intuite e promosse: amore, bellezza, cultura, natura.

Dopo avere affrontato nel 2015 le periferie di Firenze, gli sbarchi dei profughi nelle nostre coste e le situazioni di disagio a Ravenna, nel 2016 l’incontro tra Dante, Gioacchino da Fiore e San Francesco d 'Assisi, nei luoghi dove hanno vissuto, nel 2017 l’incontro tra due città, Ravenna e Riace che hanno in comune l’attenzione operativa per i valori fondamentali della persona, nel 2018 Dante Esule ha come titolo "Il male facile: femminicidi quotidiani" e affronta il tema della violenza sulla donna, del femminicidio e il carcere dentro e fuori.

“Il focus sul femminicidio all’interno del progetto Dante esule – concordano le assessore Bakkali, Morigi e Signorino – è anche quest’anno molto interessante perché, come è ormai nella migliore consuetudine dell’evento, permette una riflessione culturale a tutto tondo sul nostro quotidiano attraverso l’opera antica ma sempre viva del nostro più grande Poeta. L’intento è quello di richiamare l’attenzione sul valore della figura femminile e sulla inderogabilità delle conquiste raggiunte dalle donne negli ultimi decenni e messe, sorprendentemente, in chiaro pericolo”.

La connessione fra Dante e femminicidio si realizza attraverso 10 racconti scritti da Monica Vodarich, testi di Dante selezionati da Domenico De Martino (Accademia della Crusca), le fotografie scattate da Giampiero Corelli in alcune città d'Italia accomunate dalla presenza di una statua dedicata a Dante e da episodi di femminicidio: Firenze, Mantova, Napoli, Padova, Trento, Venezia, Verona e Ravenna. Inoltre è stato realizzato anche un video con interviste raccolte dal fotoreporter, in queste città, fra persone di varia tipologia; a cura di Alice Davidi.

Dante nella sua Commedia colloca completamente la donna al centro del suo ragionamento poetico e di riscatto dell'intera umanità, esiliata dal cielo e faticosamente in pellegrinaggio verso la propria realizzazione. Oltre alla celebrazione di grandi figure femminili, si ricorda come Dante, attraverso gli occhi di Beatrice intuisca in vita l'assoluto e poi nel Paradiso riesca a vedere Dio. Per accostamento si potrebbe dire che attraverso gli occhi di una donna visitante, il carcerato può talvolta intuire un riscatto o comunque “vedere" il mondo aperto. "Il mio punto di vista artistico fotografico – dice Corelli – è stato ulteriormente selezionato all’interno dell’istituzione carceraria dove si sviluppa una particolare ulteriore forma di “esilio”, della donna imprigionata e di colei che nel carcere accede per visitare un familiare, padre o madre, fratello o sorella, uomo o marito e soffre comunque integralmente lo “strappo”".

Il progetto, che si inserisce in continuità con gli altri precedenti a partire dal 2015 per i 750 anni della nascita di Dante e si proietta verso il decisivo appuntamento del 2021, settimo centenario della morte dell'Alighieri avvenuta a Ravenna, si avvale della compartecipazione del Comune di Ravenna, Assessorati alla Cultura, ai Servizi Sociali e Casa, all’ Istruzione e Infanzia, alle Politiche e cultura di genere, al Patrimonio. Gode inoltre della preziosa collaborazione della Casa Circondariale di Ravenna, Linea Rosa, Asja Lacis, Acer e Gullinsieme. Una parte di esso si svolgerà anche nella città di Faenza dove vedrà il coinvolgimento del Comune di Faenza, Assessorato ai Servizi Sociali, Politiche abitative e casa, Pari Opportunità e la collaborazione di Asp Romagna Faentina, Sos Donna e la Compagnia delle Feste. 

La prima inaugurazione della mostra fotografica Il male facile: femminicidi quotidiani si svolgerà sabato 22 settembre 2018, alle ore 18, a Ravenna, nel complesso residenziale di Via Gulli n. 249 B. Per l’occasione si terrà un performance tutta al maschile, coreografia di Marinella Freschi, collaborazione di Vitaliana Pantini, letture di Alessandro Braga e proiezione Video Interviste di Alice Davidi. L’esposizione sarà successivamente visibile al pubblico da domenica 23 settembre a domenica 7 ottobre 2018 dalle ore 15 alle 18 tutti i giorni feriali e festivi nell’appartamento privato di Anna Zavoli (suonare il campanello) in via Tommaso Gulli 245 A. La seconda inaugurazione si terrà invece a Faenza sabato 29 settembre alle ore 17, nel complesso residenziale Case Acer, in via Fornarina 12. Per l’occasione Letture a cura della Compagnia delle Feste di Faenza, intervento artistico di Kry, proiezione Video Interviste di Alice Davidi. L’Esposizione sarà visibile al pubblico da domenica 30 settembre a domenica 14 ottobre 2018 dalle ore 15 alle 18 tutti i giorni feriali e festivi. La mostra si terrà anche in uno spazio aperto in via straordinaria: presso l’ Ostello Dante Alighieri in via Dario Nicolodi 12, aperto  al pubblico da domenica 23 settembre a domenica 7 ottobre 2018 dalle ore 15 alle 18 tutti i giorni feriali e festivi. Durante le inaugurazioni del 22 e 29 settembre sarà presentato il libro "Il male facile, femminicidi quotidiani".


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