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Il violino di Stefano Montanari a Sant'Apollinare Nuovo

Martedì 27 giugno alle 21.30 nella Basilica di Sant’Apollinare Nuovo si tiene il secondo appuntamento delle Follie Corelliane, dedicato alle Sonate per violino op. V di Arcangelo Corelli, questa volta eseguite da Stefano Montanari al violino, con Valeria Montanari al clavicembalo, Francesco Galligioni al violoncello, Fabiano Merlante al liuto e Gianni Valgimigli al violone. In programma le prime sei sonate dell’op. V, quelle “da chiesa” e, di nuovo, la n. 12 in re minore “Follia” su cui si è già cimentato Enrico Onofri nel concerto del 13 giugno. 

Come nelle sonate “da camera”, quelle “da chiesa” prevedono l’alternanza di movimenti lenti e veloci, tra i quali, in genere, un adagio iniziale, un fugato, un movimento espressivo simile alla sarabanda e un tempo rapido di danza. La fuga trova spazio talvolta anche nel finale (nelle Sonate n. 1 e 6) e una particolarità corelliana è l’affidare due voci al violino, secondo una tecnica volta ad ampliare, polifonicamente, le potenzialità dello strumento. Corelli infatti richiede all’esecutore una perizia tecnica di tutto rispetto, per le fioriture della melodia e i rapidissimi e ripetuti arpeggi in progressione, che devono essere eseguiti senza sacrificare la scorrevolezza narrante, una chiarezza e intelligibilità che hanno fatto dichiarare a Charles Burney: “Corelli is so plain & simple that he can always be made modern”. Dopo Enrico Onofri e Imaginarium Ensemble, tocca ora a Stefano Montanari e ai musicisti da lui scelti per il continuo interpretare la serie di variazioni sul tema della Follia che chiude l’op. V. Non è una competizione, ma un omaggio al successo della tecnica violinistica di Corelli, al suo virtuosismo e alla sua ricerca timbrica che hanno dato vita ad un vero e proprio canone che venne rielaborato dagli allievi (tra cui Giovanni Battista Somis, Francesco Geminiani, Pietro Antonio Locatelli, Francesco Antonio Bomporti, Francesco Gasparini, Jean Jacques Baptiste Anet), ampliandolo su scala europea. Sarà dunque particolarmente interessante ascoltare una seconda esecuzione della Follia, frutto di un lavoro interpretativo condotto da altri specialisti della musica barocca, anch’essi, come Enrico Onofri, originari delle stesse terre dove nacque Corelli.

Stefano Montanari dopo una lunga collaborazione con Accademia Bizantina, come primo violino concertatore, affianca ora all’attività di solista quella di direttore d’orchestra. In questa veste è reduce dal successo della produzione de Il viaggio a Reims di Rossini all’Opera di Roma ed è ospite regolare di teatri quali La Fenice di Venezia, il Donizetti di Bergamo e l’Opéra di Lione, ma si è esibito anche in molte città italiane ed europee. Già docente di violino barocco al Conservatorio di Verona e presso varie accademie di alto perfezionamento, attualmente insegna alla Civica Scuola di Musica “Claudio Abbado” a Milano e ha di recente pubblicato un suo Metodo di violino barocco.  

Valeria Montanari, clavicembalista e docente di pianoforte e clavicembalo del Music Summer Camp, corso estivo per ragazzi di Accademia Bizantina e di Pratica di basso continuo al Conservatorio di Bologna, collabora con cantanti e ensemble specializzati nella musica antica. Ha fondato l’ensemble La Dafne, dedito all’esecuzione del repertorio strumentale e vocale italiano, francese e tedesco del XVII e XVIII secolo. Si interessa inoltre di musica africana e di jazz, collaborando con la Classica Orchestra Afrobeat, di cui ha curato alcuni arrangiamenti, e con il clarinettista Gianluigi Trovesi. Francesco Galligioni, violoncellista formatosi al Conservatorio di Padova e con Franco Maggio Ormezowski all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, ha inoltre studiato viola da gamba con Paolo Biordi al Conservatorio di Firenze. Membro fondatore dell’Accademia di San Rocco e successivamente di Venice Baroque Orchestra, si esibisce in qualità di primo violoncello nelle più prestigiose sale da concerto di Europa e Stati Uniti.  Al liuto, Fabiano Merlante, specialista sia di antichi strumenti a pizzico, formatosi a Venezia con Tiziano Bagnati, che di chitarra, allievo di Michelangelo Severi. È attivo sia come solista che come continuista, collaborando con ensemble specializzati nella musica antica e registrando per varie emittenti radiofoniche europee e per varie etichette discografiche. Insegna attualmente al Conservatorio di Castelfranco Veneto. Gianni Valgimigli, diplomato in contrabbasso, dal 1996 si dedica all’esecuzione di musica antica e barocca con strumenti originali, collaborando con prestigiosi ensemble. È docente di contrabbasso al Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena.

Info e prevendite: tel. 0544 249244 – www.ravennafestival.org 
Biglietto (posto unico non numerato): 20 euro (18 ridotto).
I giovani al festival’: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni e universitari, 9 euro


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