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Il tema delle relazioni analizzato nella mostra "Iotunoi"

Sabato 19 settembre inaugura la mostra "IOTUNOI" con un solo per conchiglie, trombone e live electronics del musicista e compositore Gerard Antonio Coatti. Dopo la ristrutturazione di Villa Verlicchi e il primo evento dello scorso giugno che ha inaugurato a Lavezzola il nuovo centro culturale DART (Domus delle Artidelle Relazioni e del Turismo) si apre un nuovo capitolo artistico. 

L'esibizione di arte contemporanea IOTUNOI, curata dall'associazione CRAC - Centro in Romagna Ricerca Arte Contemporanea in collaborazione con il Comunedi Conselice, sceglie volutamente di riflettere sul tema delle Relazioni, come elemento fondante per la costruzione dell'IO. Una costruzione a volte non lineare e a momenti complicata, ma anche creativa e piena di sorprese, fatta di momenti e situazioni spesso incongruenti con la nostra realtà. CRAC intende indagare le sostanze luminose e oscure del TU, le situazioni intriganti del NOI e ponendo al centro il tema scottante sul come e sul perché e, tema attuale, dove relazionarsi. 

La mostra inaugura sabato 19 settembre a Lavezzola presso DART, dalle 17 alle 20, con ingresso gratuito e rimarrà visitabile fino al 18 ottobre con aperture il giovedì e la domenica ore 15-18 e il sabato ore 15-19. A completare il calendario dei programmi, una serie di laboratori e meditazioni che si svolgeranno sempre negli spazi di Villa Verlicchi. Curata dal Collettivo Instabile Mazzesi Morelli per CRAC Centro in Romagna Ricerca Arte Contemporanea, l'esposizione esplora la relazione con il cosmo partendo dalle sonorità arcaiche delle conchiglie di Gerard Antonio Coatti, passando alle complesse e ossessive installazioni di Massimiliano Marianni e diMaria Giovanna Morelli, piene di simboli da decifrare. 

Si continua con i grafismi materici e installativi di Alice Iaquinta e Margherita Tedaldi, con le fotografie sospese della milanese Linda De Luca, che rimandano a luoghi interiori più dolci anche se di difficile interpretazione e con la pittura grafica, quasi naif, di Margherita Paoletti, che ritorna alla relazione con la natura interiorizzata. E mentre Andrea Mario Bert, con la sua pittura celestiale e il fotografo Sauro Errichiello ci conducono verso cieli e spazi interstellari, di contrasto, Rosa Banzi e Antonio Caranti ci riportano alla terra mater, la prima con il legno grezzo, il secondo, con una ceramica installativa carica di pathos. In un altro mondo relazionale ci conducono Fausto Ferri, che presenta disegni di grande formato su tematiche Dantesche e Davide Sapigna, con le sue sculture bianche e deformi, mentre Gianni Mazzesi si annuncia un videoloop sulla relazione tra vita interiore ed estinzione animale, così da riportare, come un circolo chiuso, l'IOTUNOI, dentro ai confini del nostro attuale spazio/tempo.


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