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L'incontro di jazz e metal degli Ottone Pesante

Tornano al Bronson venerdì 1 febbraio, ore 21.30, gli Ottone Pesante. Dal 2015 i faentini ne hanno fatta di strada, si sono dimostrati una band instancabile collezionando più di 300 concerti in giro per l’Europa. Dopo l’ep d’esordio e il primo album, ora sono in tour a presentare il secondo lavoro sulla lunga distanza, “Apocalips”, dove ancora una volta la band ci propone quello che definiscono “heavy brass metal”. L’insolita formazione che da sempre suona metal estremo strumentale con tromba, trombone e batteria, in questo album si trova a collaborare con un ospite d’eccezione alla voce, Travis Ryan dei Cattle Decapitation, che canta nella traccia “The Fifth Trumpet”. Ad aprire la serata lo sludge metal dei forlivesi Abaton.

Nel libro dell'Apocalisse si narra di 7 trombe che annunciano catastrofi, sofferenze e morte per gli abitanti dell'intero mondo conosciuto. Il potenziale distruttivo degli ottoni è stato dimenticato dagli uomini che hanno cercato di relegare questi strumenti a generi musicali molto più miti e frivoli, ma gli Ottone Pesante ne hanno riscoperto l'antica tradizione di devastazione e con il secondo album “Apocalips” (che segue a due anni esatti di distanza “Brassphemy Set In Stone”) dimostra ancora una volta che il loro animo più oscuro è implacabile ed ancora pronto a condurci nell'abisso. “Apocalips” dunque, perché parliamo di distruzione di timpani altrui ma anche dell'autodistruzione delle labbra praticata da Francesco Bucci (trombone) e Paolo Raineri (tromba), maltrattate e sollecitate come non mai al fine di portare fino in fondo il proprio modo di intendere la musica strumentale per ottoni. Nelle nove tracce del nuovo disco si rafforzano i legami col metal e si moltiplicano, allo stesso tempo, i riferimenti ad altri mondi musicali quali la musica contemporanea, sperimentale, il doom.

La scrittura, nonostante la scelta di limitarsi alle sole due voci di tromba e trombone senza sovraincisioni, si fa più variegata ed articolata. Il suono, catturato da Gianluca Turrini e Max Bordin all'Inside/Outside Studio, si fa più crudo grazie a una maggiore sperimentazione sonora dei due fiati, mentre la batteria di Beppe Mondini continua a pestare duro. Sono presenti le sfuriate veloci, melodiche e tecniche divenute ormai marchio di fabbrica del trio, alternate a parti più lente e di pathos, a pezzi più sperimentali e dodecafonici, fino ad altri più “orchestrali/progressivi” o con riferimenti al Black Metal più infernale. I legami col metal estremo emergono soprattutto dalla collaborazione con Travis Ryan (cantante dei Cattle Decapitation, gruppo death metal californiano), che rende la traccia numero cinque, “The Fifth Trumpet”, una vera e propria Apocalisse. Preparate i rifugi antiatomici: Ottone Pesante, il trio che è riuscito a mettere d'accordo metallari, jazzisti e non solo, sta per tornare.

Ingresso: 5 euro.


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