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La Commedia per voce e violoncello negli "Esercizi" di Chiara Guidi e Francesco Guerri

“È dal 2015 che svolgiamo esercizi di composizione sulle parole di Dante, e per ogni canto delle tre cantiche ricerchiamo ogni volta un’architettura che possa manifestare il passaggio di una presenza: un corpo sonoro in transito sulle parole della Divina Commedia”: così Chiara Guidi introduce il progetto che mercoledì 9 e giovedì 10 giugno approda in prima nazionale ai Chiostri del Museo Nazionale, alle 19.30, parte della dedica della XXXII edizione di Ravenna Festival al Poeta. Gli Esercizi per voce e violoncello sulla Divina Commedia di Dante. Inferno – Purgatorio – Paradiso sono parte di un percorso che l’attrice, cofondatrice della Societas Raffaello Sanzio, oggi Societas, porta avanti da qualche anno insieme al violoncellista Francesco Guerri e che nell’occasione ravennate coinvolgerà anche la musicologa e musicista Alessandra Fiori alla direzione di un “coro poetico”, nonché un quintetto di giovani strumentisti dell’Ensemble 20.21, nato in seno all’Istituto Superiore di Studi Musicali “Giuseppe Verdi” di Ravenna.

Se fino ad oggi Guidi e Guerri hanno “composto” diversi canti dell’Inferno e del Purgatorio, il loro lento e costante progresso si arricchisce a Ravenna di un ulteriore tassello di un progetto che si concluderà solo con l’attraversamento dell’intera opera. Nei Chiostri del Museo Nazionale per la prima volta il Paradiso con il suo primo canto, insieme al quintetto d’archi, oltre ai canti XVII e XVIII dell’Inferno e al canto II del Purgatorio, quest’ultimo insieme al coro poetico diretto da Alessandra Fiori.

“Lo scopo di questi Esercizi – spiega Chiara Guidi – è la composizione di una partitura che dia valore e celebri l’unione inestricabile di Voce e Violoncello. Lì, sul pentagramma, con disegni tracciamo il suono della laringe umana in stretta relazione con gli endecasillabi e con la notazione musicale del violoncello per dare vita a un’unica forma che, come una linea flessuosa non visibile, ci indichi la chiave di tutto. La scrittura compositiva diventa per noi lo schizzo di un asse generatore che attende, attraverso la nostra interpretazione, di dare forma a una forma che si forma. Tracciamo segni sul cammino di Dante e quei segni diventano il nostro cammino. Per ogni canto scegliamo la lunghezza delle pause, le riprese, le cesure, le emozioni dei tracolli e delle risalite guidati da un sentimento di immagine che, passo dopo passo, ci guida nella composizione finché, giunti al termine del canto, si ricomincia a camminare in un altro spazio”. Dunque, la voce, la parola e i versi prima di tutto si fanno suono, in una sorta di “cantar recitando” che interpreta le parole non per il significato ma per la loro potenza sonora, anche al di là della scansione per endecasillabi. Suono che nel Purgatorio, secondo Alessandra Fiori, si coagula in musica vera e propria, quella che Dante stesso evoca e descrive, come il salmo In exitu Israel de Egypto o il canto di Casella, Amor che ne la mente mi ragiona. Biglietti: posto unico numerato 20 Euro, under 18 5 Euro


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