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La stagione teatrale riparte dai "Saluti da Brescello" di Marco Martinelli

Riparte la stagione teatrale di Ravenna Al Teatro Rasi con Saluti da Brescello, drammaturgia e regia di Marco Martinelli, con Luigi Dadina e Gianni Parmiani, in scena da lunedì 17 a sabato 22 settembre (ore 21).

Saluti da Brescello parla di un'Italia che sta cambiando, di una regione che si credeva avere tutti gli "anticorpi", ma che non è risultata immune dalla corruzione. Le statue di Peppone e Don Camillo in un onirico dialogo notturno raccontano la vicenda realmente accaduta a Donato Ungaro, vigile a Brescello licenziato senza giusta causa per le sue denunce sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel paese. Il testo Saluti da Brescello è stato commissionato dal Teatro di Roma a Marco Martinelli per rappresentare l’Emilia-Romagna all’interno del progetto “Ritratto di una Nazione – L’Italia al lavoro”, stagione 2017/2018, curato da Antonio Calbi e Fabrizio Arcuri, che ha debuttato al Teatro Argentina nel settembre 2017.

Saluti da Brescello può essere considerato l’ideale prologo di Va pensiero, di Martinelli, una creazione corale, ideata e diretta insieme a Ermanna Montanari, che racconta il “pantano” delI’Italia di oggi in relazione alla “speranza” risorgimentale inscritta nella musica di Giuseppe Verdi. Dopo Pantani e Rumore di acque, Slot Machine e Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi, un altro affondo drammaturgico di Martinelli sulla nazione, perché si ritrovi il senso di parole come “democrazia” e “giustizia”.

«Sono partito dalla storia vera di Donato Ungaro – spiega Marco Martinelli. È una storia di lavoro ingiustamente strappato, perché alla fine degli anni ’90 aveva scoperto degli intrallazzi disonesti tra ‘ndrangheta e politica, e di conseguenza fu licenziato dal suo sindaco. Una storia che ci deve far riflettere, perché un certo modo di corruzione tra malavita privata e politica sta da anni salendo al nord e ormai lo vediamo nelle cronache quotidiane. La vicenda mi è piaciuta perché rappresenta anche un segnale di speranza: una volta licenziato, Ungaro porta in tribunale il sindaco e dopo 14 anni, nel 2015, vince la causa, proprio nel momento in cui Brescello diventa il primo comune dell’Emilia-Romagna a venire sciolto per infiltrazione mafiosa».

Il testo di Saluti da Brescello è disponibile in edizione integrale sul sito doppiozero.com.

Biglietti: Intero 8 €


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