Eventi

Le bomboniere in ceramica di Silva Marani

La Cassa di Ravenna, nell’ambito delle iniziative di valorizzazione del collezionismo privato, ospita presso le proprie vetrine del “Private Banking” di Ravenna (ex Negozio Bubani) di Piazza del Popolo 30, fino al 5 febbraio, una mostra dedicata a “Bomboniere e non. Scatole in ceramica italiane dal 1895 al 1960”, realizzata grazie alla collaborazione con la collezionista ravennate Silva Marani.

Il nome di “Bomboniera”, nasce dal francese la” Bombonnière”, in uso fin dal 1700 come dono di nozze fatto agli sposi, dagli invitati alla festa nuziale e spesso contenevano confetti. In Italia ha origini più antiche, se ne parla già nel 1500, ma è sul finire del 1800 che assume una consuetudine prima nella nobiltà e poi nella borghesia.Diventa un dono ben augurale, contiene confetti e dolciumi, e assume una forma di ringraziamento degli sposi verso i commensali.

Oltre che per i matrimoni entra in uso per le nascite, i battesimi, le cresime, le lauree e per festeggiare il 25° ed il 50° anniversario di matrimonio. Nel 1800 si usavano metalli preziosi, argento e cristalli e le porcellane di Capodimonte, mentre nei primi anni del 1900 subentra la ceramica con disegni e colori vari. Gli oggetti diventano preziosi porta-gioie e vuota-tasche ma anche contenitori per medicinali, unguenti, caramelle , fiammiferi.
I Nobili facevano apporre oltre che lo stemma delle casate, anche la corona con il numero di punte in relazione al rango nobiliare. Alcune recano la data dell’evento, altre le iniziali degli sposi. Nei primi anni del 1900  le scatole diventano anche una forma di souvenir specialmente a San Marino (che si avvaleva di manifatture locali ed anche esterne alla Repubblica), ed in Vaticano, in particolari occasioni come l’anno santo.
Alcune sono sagomate a forma di bambine o dame ma sono divise a metà a incastro in modo da formare una scatola.

L’esposizione riguarda opere di Manifatture italiane dal 1895 al 1960 circa e si compone di 208 pezzi.


Si parla di