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Marcello Fois a Cervia per il secondo incontro su Grazia Deledda

In occasione dei novant’anni dal riconoscimento del Premio Nobel a Grazia Deledda, sono stati organizzati due incontri per ricordare la figura di una donna profondamente legata a Cervia e che ancora oggi vive nelle pagine bellissime dei suoi libri. Il secondo incontro è in programma mercoledì 9 agosto alle ore 21.30 nel Piazzale Maffei, antistante la Torre San Michele di Cervia.

Lo scrittore e sceneggiatore, vincitore del premio Calvino e finalista al premio Strega e al premio Campiello Marcello Fois presenta il suo libro Quasi Grazia – ed. Einaudi. Partecipa alla serata Michela Lucchi Assessore alla cultura del Comune di Cervia. Conduce la giornalista Elena Nencini.

Marcello Fois illumina tre momenti decisivi della vita dell'autrice di Canne al vento, consegnando una storia di vocazione imbattibile, di tenacia assoluta, di fede cieca nel potere della scrittura. Un omaggio appassionato a un'autrice troppo a lungo sottovalutata, che letta oggi rivela tutta la sua dirompente contemporaneità.
Nuoro, 1900. Grazia non ha neppure trent'anni quando decide di trasferirsi a Roma con il marito. La città eterna sembra chiamarla, o forse sfidarla: contro il parere della famiglia, la giovane Deledda si getta a capofitto nel mondo. Stoccolma, 1926. È il pomeriggio che precede la consegna del Premio Nobel: in una camera del Grand Hotel, marito e moglie si confrontano con tenerezza, entrambi stupefatti, su come sia possibile che la vita li abbia condotti alle soglie di quel giorno glorioso. Roma, 1935. In uno studio radiologico, un medico cerca di trovare le parole esatte per comunicare a una donna (che proprio delle parole ha fatto la sua forza) la ferocia del male che di lì a un anno la porterà via.
 
In caso di maltempo l’evento si svolgerà presso Confcommercio Ascom Cervia in via G. Di Vittorio, 26.

Il libro: La pièce Quasi Grazia verrà rappresentata a teatro per la regia di Veronica Cruciani, con Michela Murgia nel ruolo di Grazia Deledda.
Un perfetto «romanzo in forma di teatro» intorno alla figura di Grazia Deledda, l'unica donna italiana che abbia vinto il Premio Nobel per la Letteratura. Al centro, tre momenti della sua vita lontani decenni l'uno dall'altro: il giorno in cui Grazia lascia la Sardegna e tutto quello che rappresenta, il giorno in cui vince il premio piú prestigioso al mondo e il giorno in cui un dottore la guarda negli occhi per trovare parole che non facciano troppo male. In mezzo, la vita tutta. Ed è seguendo con calore quella vita che questo libro non smette mai d'interrogarsi (e d'interrogarci) sulla scrittura, l'amore coniugale, il ruolo della donna e il senso del fare artistico. Nuoro, 1900. Grazia non ha neppure trent'anni quando decide di trasferirsi a Roma con il marito. La città eterna sembra chiamarla, o forse sfidarla: contro il parere della famiglia, la giovane Deledda si getta a capofitto nel mondo. Stoccolma, 1926. È il pomeriggio che precede la consegna del Premio Nobel: in una camera del Grand Hôtel, marito e moglie si confrontano con tenerezza, entrambi stupefatti, su come sia possibile che la vita li abbia condotti alle soglie di quel giorno glorioso. Roma, 1935. In uno studio radiologico, un medico cerca di trovare le parole esatte per comunicare a una donna (che proprio delle parole ha fatto la sua forza) la ferocia del male che di lì a un anno la porterà via.
Marcello Fois illumina tre momenti decisivi della vita dell'autrice di Canne al vento, consegnandoci una storia di vocazione imbattibile, di tenacia assoluta, di fede cieca nel potere della scrittura. Un omaggio appassionato a un'autrice troppo a lungo sottovalutata, che letta oggi rivela tutta la sua dirompente contemporaneità.
 
L’autore: Marcello Fois, nato a Nuoro nel 1960 vive e lavoro a Bologna. Autore prolifico, non solo in ambito letterario, ma anche nel campo teatrale, radiofonico e della fiction televisiva.
Ha pubblicato molti libri, tra cui: Falso gotico nuorese (Condaghes, 1993), Picta (Premio Calvino, 1992), Gente del libro (Marcos y Marcos, 1995-96), Il silenzio abitato delle case (Mobydick, 1996), Nulla (Il Maestrale, 1997, Premio Dessì), Sheol (Hobby&Work, 1997 e Einaudi, 2004 ), Sempre caro (Frassinelli e Il Maestrale, 1998 e Einaudi, 2009, Premio Scerbanenco- Noir in festival e Premio Zerilli-Marimò), Gap e Sangue dal cielo (Frassinelli, 1999 e Einaudi, 2010), Ferro Recente e Meglio morti (usciti negli Einaudi Tascabili nel 1999 e nel 2000, già precedentemente pubblicati da Granata Press), Dura madre (Einaudi, 2001), Piccole storie nere (Einaudi, 2002), L’altro mondo (Frassinelli-Il Maestrale, 2002), Materiali (Il Maestrale, 2002), Tamburini (Il Maestrale, 2004). Nel 2006 ha pubblicato la raccolta di poesie L'ultima volta che sono rinato. Ha scritto Memoria del vuoto (Einaudi, 2007, premio Super Grinzane Cavour, premio Volponi e premio Alassio, tutti nel 2007), Stirpe (Einaudi, 2009), Nel tempo di mezzo (Einaudi, 2012, finalista al Premio Strega e al Premio Campiello), L'importanza dei luoghi comuni (Einaudi, 2013) e Luce perfetta (Einaudi, 2015, premio Asti d’Appello 2016). Ha scritto due racconti per le antologie Crimini (Einaudi Stile libero, 2005), Crimini italiani (Einaudi Stile libero, 2008) e L'altro mondo (Einaudi, 2011).
È fra gli autori di Scena padre (Einaudi, 2013) e dell'antologia benefica Sei per la Sardegna (Einaudi 2014, con Francesco Abate, Alessandro De Roma, Salvatore Mannuzzu, Michela Murgia e Paola Soriga). Sempre nel 2014 esce per Rizzoli I semi del male, scritto con Carlo Bonini, Sandrone Dazieri, Giancarlo De Cataldo, Bruno Morchio ed Enrico Pandiani. Ha inoltre curato l'antologia Undici per la Liguria (Einaudi, 2015). Sempre per Einaudi, ha pubblicato Manuale di lettura creativa (2016), Quasi Grazia (2016) e Del dirsi addio (2017).
Come sceneggiatore ha lavorato alle serie televisive “Distretto di Polizia” e “Crimini” e ad alcuni film, tra cui ricordiamo “Ilaria Alpi” (regia di Ferdinando Vicentini Orgnani, 2003), “Certi bambini” (Regia di Andrea e Antonio Frazzi dal romanzo di Diego De Silva, 2003) e “L’ultima frontiera” (regia di Franco Bernini, 2006).


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