Eventi

Austerlitz, docu-film in cerca di risposte sul turismo nei luoghi del dolore

La nuova edizione de Il Cinema della Verità al Ridotto del Teatro Masini di Faenza, rassegna interamente dedicata al docu-film d’autore mercoledì 15 febbraio alle ore 21, con la proiezione di Austerlitz, opera realizzata dal regista ucraino Sergei Loznitsa e presentata alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica La Biennale di Venezia 2016.

Vi sono, in Europa, luoghi che sopravvivono come dolorose memorie del passato, fabbriche in cui gli esseri umani sono stati ridotti in cenere. Oggi questi siti sono luoghi del ricordo che, aperti al pubblico, accolgono migliaia di turisti ogni anno. Il film, ispirato all'omonimo romanzo di W.G. Sebald dedicato all'Olocausto, si concentra sui visitatori di questo luogo del ricordo creato sull’area di un precedente campo di concentramento. Perché la gente viene qui? Che cosa cerca?

Commento del regista 

“Non avrei mai pensato di venire qui. Di passaggio nella zona, vidi il cartello e svoltai. Il percorso corre parallelo alla strada e poi gira. Gli edifici sono disposti a semicerchio: case in cui vivono persone, persone normali in case normali. Nel parcheggio vi sono macchine allineate. È una tranquilla e calda giornata d’estate. Niente di insolito. Questi edifici appartengono al territorio? A destra, a sinistra, in basso vi è un recinto e l’ingresso è costruito in perfetta simmetria. Dietro il recinto vi è gente che vaga qua e là: turisti. Tutti seguono una logica rigorosa. Da una zona piena di carbone incorniciata con pietre bianche alla prossima zona. Un cartello, un numero di baracca, il prossimo cartello, il prossimo numero di baracca, l’infermeria, una rimessa. Le persone si aggirano da sole o in gruppo. Si interessano a tutto, a ogni pietra, a ogni iscrizione. Questo è il luogo in cui esseri umani furono sterminati; questo è il luogo della sofferenza e del dolore. E ora io sono qui. Turista. Con tutte le curiosità tipiche del turista. Senza alcuna idea di che cosa significasse essere un prigioniero in un campo di concentramento, portare un numero, aspettare la morte ogni giorno, aggrapparsi alla vita. Sono qui e guardo questo congegno studiato per lo sterminio del corpo umano. Tracce di vita, tempo fa, molto tempo fa, qua e là. Che cosa faccio in questo luogo? Che cosa fa qui tutta questa gente? Vengono in mente la buona volontà e quel desiderio di provare pietà che Aristotele collegava alla tragedia. Ma questa spiegazione non risolve il mistero. Perché mai una coppia di innamorati o una madre con il figlio si recano in una bella giornata estiva a vedere i forni crematori? Per cercare una risposta ho fatto questo film".

Ingresso gratuito.

Nella sera di proiezione, il Ridotto del Teatro Masini aprirà alle ore 20,30.


Si parla di