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Danzare la vita: spettacolo e cuore di Batsheva Dance Company. Con un genio di nome Naharin

Danza fisica, nervosa, potente e al tempo stesso capace di cedevoli morbidezze: è l’arte dei danzatori della Batsheva, una delle più importanti compagnie di danza nel mondo, guidata da Ohad Naharin in scena mercoledì 6 luglio al Palazzo De Andrè (ore 21.30).

Al Ravenna Festival presentano Decadance, mosaico cangiante che attinge tasselli dal repertorio e li trasforma in affreschi sempre diversi per ogni palcoscenico. In un flusso sonoro che va dalla bossa nova e i Beach Boys ai canti tradizionali ebraici (questi arrangiati ed eseguiti da Naharin stesso con The Tractor’s Revenge), Decadance ricuce una trama di coreografie in ordine sparso, non cronologico. Nello spettacolo presentato al Festival, la compagnia proporrà frammenti di Z/na (1995), Kyr (1990), Anaphase (1993), Mabul (1992), Sadeh21 (2011), Virus (2001), Zachacha (1998), Three (2005).

Assemblato  per la prima volta nel 2000, in occasione dei dieci anni della direzione di Naharin, lo spettacolo-collage è diventato il cuore pulsante della Batsheva, occasione per “rileggersi” e reinterpretarsi. Offrendo visioni mozzafiato con quei corpi-anima che trasudano sentimenti forti, che si percuotono le membra o si lanciano senza paura nel vuoto, oltre il muro  (Sadeh 21). Corpi-corali, orchestrati con quel magico training inventato da Naharin, il Gaga, con il quale riscoprire all’interno di se stessi il movimento più vero, a volte inaspettato.



“L’idea di base – racconta il coreografo israeliano – è ascoltare il corpo prima di dirgli cosa fare

. Connettere sforzo e piacere, imparare ad ascoltare la gravità come la forza più importante della danza. Il Gaga ci insegna a sublimare le nostre paure, la rabbia e le fantasie in forma chiara”. Un modo nuovo di entrare in contatto con le risorse interiori e usare tutta la potenzialità di cui si è capaci che i danzatori della Batsheva mettono a frutto fin dal 1990, da quando cioè Naharin ha preso le redini della compagnia e l’ha trasformata in un gruppo di interpreti ad alta intensità. “Per me – spiega ancora Ohad – l’atto della coreografia è intimamente legato alla capacità di aiutare i miei danzatori a interpretare il mio lavoro e andare oltre i limiti a loro noti basati sulla routine”.

Naharin per le intelaiature dei suoi lavori attinge alle proprie origini nel tentativo di raggiungere una sincerità profonda, non un’identità sovrastante all’arte. Lo testimonia lo “scandalo” del 1998, quando a Gerusalemme si tennero le celebrazioni per i 50 anni della nascita dello Stato di Israele. Tra gli spettacoli in programma, figurava Anaphase della Batsheva, un esercito di ballerini che si spogliava della tenuta kaki, ma durante le prove qualche zelota si preoccupò di protestare per il passaggio in cui i danzatori restavano in indumenti intimi. Il presidente Ezer Weizman in persona gli chiese di censurare quella sequenza, facendo indossare “qualcosa di più decoroso”. Il coreografo si rifiutò e la compagnia si schierò compatta dalla sua parte. Il caso divenne una medaglia da appendere al petto dell’artista per la libertà d’espressione in Israele. Anche recentemente con il suo Last Work (2015), Naharin ha ribadito con la fermezza che lo contraddistingue le sue posizioni:
“Last Work – precisa – perché forse sarà il mio ultimo lavoro. Io amo Israele, ma stiamo vivendo in un momento infestato da razzisti, da grande ignoranza, abuso di potere e fanatici. Una situazione che mette in pericolo non solo il mio lavoro di creatore ma le vite di tutti noi. Stiamo vivendo un periodo di nuova violenza e oscurità. Quale potrebbe essere il ruolo della danza (ammesso che ce ne possa essere uno, oggigiorno) per permettere una migliore comprensione delle istanze e delle culture altrui? L’arte può insegnare la virtù di una nuova soluzione e il vantaggio di rinunciare a vecchie (cattive) idee. La danza in particolare insegna che connotazioni nazionali, religiose, geografiche ed etniche non hanno importanza.”

Lo spettacolo è presentato al Festival grazie al contributo di Publimedia Italia.

Info e prevendite: 0544 249244
Biglietti: da 12 euro (ridotti 10) a 42 euro (ridotti 38)
I giovani al festival’: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni e universitari, 50% tariffe ridotte.

Il servizio navetta gratuito per il Palazzo de Andrè, realizzato in collaborazione con Start Romagna e con il contributo di Tecno Allarmi Sistemi, percorrerà 2 volte la tratta Stazione – Palazzo M. De André, con partenza da Piazza Farini, alle ore 20,30 e 20,45. Al termine dello spettacolo due corse riporteranno gli spettatori al capolinea.

Batsheva Dance Company
direzione artistica Ohad Naharin

Decadance
coreografia Ohad Naharin
luci e Stage Design Avi Yona Bueno (Bambi)
costumi Rakefet Levi

estratti da: Z/na (1995), Kyr (1990), Anaphase (1993), Mabul (1992), Sadeh21 (2011), Virus (2001), Zachacha (1998), Three (2005)

Interpreti
Olivia Ancona, William Barry, Mario Bermudez Gil, Omri Drumlevich, Bret Easterling, Iyar Elezra, Hsin-Yi Hsiang, Rani Lebzelter, Or Moshe Ofri, Rachael Osborne, Shamel Pitts, Oscar Ramos, Nitzan Ressler, Ian Robinson, Or Meir Schraiber, Maayan Sheinfeld, Zina (Natalya) Zinchenko, Adi Zlatin

OHAD NAHARIN    
Nato nel 1952 nel Kibbuz Mizra in Israele, si avvicina allo studio della danza  nel 1974 presso la Batsheva Dance Company.  Notato immediatamente da Martha Graham per il suo straordinario talento , lo invita a New York  per  integrarsi alla sua compagnia e   dove può completare la sua formazione artistica  grazie ad una borsa di studio dell’America-Israel Cultural Foundation presso la School of American Ballet, proseguita  presso la prestigiosa Juillard School e completata con Maggie Black e David Howard.  La sua carriera di interprete prevede collaborazioni con numerose compagnie internazionali tra le quali l’israeliana Bat-Dor e  il  Ballet Bejart du XXe Siècle a Bruxelles. Nel 1980 ritorna a New York e nello stesso  crea unitamente alla moglie, Mari Kajiwara morta di tumore nel 2001, la Ohad Naharin Dance Company .Per dieci anni la compagnia presenta con    grande successo le nuove creazioni a New York ed internazionalmente . L’eco di questo nuovo linguaggio coreografico produce commissioni di nuovi lavori da parte di importanti compagnie, tra questa la Batsheva Dance Company , Kibbutz Contemporary Dance Company, e Nederlands Dans Theater. Nel 1990 viene nominato alla direzione artistica di Batsheva Dance Company  posizione mantenuta  fino ad oggi con eccezione della stagione 2003_2004 nella quale ha occupato la posizione di  coreografo residente.  Nel corso degli anni ha creato per la compagnia, e per l’Ensamble Batsheva Junior, oltre  trenta nuovi lavori. Dotato di una solida formazione musicale , si avvale di questa sua abilità   per amplificare l’impatto delle sue coreografie. La  sua straordinaria inventiva  l’unicità del vocabolario del suo movimento lo rendono uno dei coreografi più richiesti da parte delle più importanti compagnie del mondo. Per il suo indiscusso contributo al mondo della danza e’ stato insignito di numerosi premi e riconoscimenti , tra questi Chevalier de l'Ordre des Arts et des Lettres  (1998), New York Dance and Performance (Bessie) Award per la creazione  “Virus” (2002), New York Dance and Performance (Bessie) Award fper la creazione  “Anaphaza” (2004), Doctor of Philosophy honoris causa assegnato dal  Weizmann Institute of Science (2004), the Israel Prize for dance (2005), a Doctor of Philosophy honoris causa assegnato dalla  Hebrew University (2008), l’ EMET Prize nella categoria delle Arti e della Cultura , (2009), il  Samuel H. Scripps American Dance Festival Award for Lifetime Achievement (2009), Dance Magazine Award (2009), honorary Doctor of Fine Arts dalla Juilliard School a  New York (2013), Honorary Fellowship da parte del  Tel Aviv Museum (2014)  e l’ Honorary Fellowship  dal  Rupin Academic Center (2015).

La Batsheva Dance Company, acclamata  sia dalla critica che  dal pubblico, è considerata una delle  più importanti compagnie di danza contemporanea del mondo. Unitamente a Batsheva Junior – l’Ensamble giovanile – la compagnia conta su un organico di 34 danzatori provenienti non solo da Israele. Ha un calendario  di oltre 250 recite a stagione con un pubblico di oltre 75,000 spettatori. Creata nel 1964  dalla  Baronessa Batsheva de Rothschild, fino al 1975 ha avuto la supervisione artistica di  Martha Graham . Ohad Naharin  ne assume la direzione artistica nel 1990 e grazie alla sua avventurosa visione  ed al suo originale linguaggio coreografico  ha spinto la compagnia in una nuova era. Ohad  Naharin  e’ l’ideatore di un innovativo linguaggio di movimenti, Gaga , che ha arricchito la sua straordinaria capacità di inventare il movimento, rivoluzionato l’allenamento quotidiano della compagnia, e si e’ imposto  come una crescente  forza di movimento al livello internazionale . Non solo per danzatori professionisti ma anche per le persone comuni. I danzatori della compagnia sono parte attiva e collaborano  in studio al processo creativo, inoltre possono esprimere il loro talento creativo nell’annuale progetto "Batsheva Dancers Create"  che beneficia del supporto  di The Michael Sela Fund  per la Cultura dei Giovani talenti all’interno della compagnia. Batsheva Dance Company e’ compagnia residente al Suzanne Dellal Centre di  Tel Aviv.


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