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“Non solo chiodi”: artigianato e tradizione rivivono con i saltarèl e la cavèja

La Cassa di Ravenna, nell’ambito delle iniziative di valorizzazione del collezionismo privato, ospita presso le proprie vetrine del “Private Banking” di Ravenna (ex Negozio Bubani) di Piazza del Popolo 30, fino al 29 maggio, una esclusiva mostra su “Non solo chiodi”, esposizione di oggetti di ferro, chiodi e parti meccaniche di carri ed attrezzi del tempo passato, resa possibile grazie alla disponibilità di Giovanni Cortini, collezionista di Piangipane.

Ognuno dei pezzi esposti ha la sua forma, il suo spessore, il suo utilizzo, la sua provenienza, una sua storia, forgiati in un arco di tempo che va dal 1500 al 1950 circa.
La collezione di Giovanni Cortini comprende diversi oggetti che fanno parte di un passato relativamente recente, quando le strade erano percorse da carri trainati da animali, quando l’acqua si prendeva dal pozzo col secchio che veniva calato per mezzo di una carrucola e una catena. 

Tra gli altri i Saltarèl, un dispositivo meccanico del carro agricolo, El spéd de car (Spade del carro),
la Cavèja camapanèna, infilata verticalmente sopra il timone, serviva a tenere fermo il giogo dei buoi che trainavano il carro e serviva da freno nelle discese.  
La cavèja con gli anelli, da strumento agricolo, è diventata simbolo della Romagna e del lavoro contadino.


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