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Il 28 febbraio i paesi del Lamone si illuminano con "Lom a Mêrz"

Venerdì 28 febbraio, a partire dalle 20, i paesi lungo la valle del Lamone (Casaglia, Crespino, Popolano, Marradi,  Brisighella, Faenza, Boncellino, Traversara, Villanova, Santerno, Ammonite, Mezzano, Savarna, Marina Romea, Casal Borsetti e Porto Corsini) si coordineranno per l’accensione contemporanea delle “focarine” che ricordano l’usanza dei fuochi propiziatori annuncianti l’arrivo della primavera per auspicare un raccolto abbondante.

L'iniziativa, conosciuta come "Lom a Mêrz", ricorda un'antica tradizione: generalmente si bruciavano le potature e le sramature dei frutteti e, a conclusione dei falò scaramantici, le ceneri venivano sparse nei campi. Sarà possibile scorgere in lontananza la luce calda dei grandi fuochi, punti di raccolta per rivivere insieme i riti della nostra terra. A Villanova di Bagnacavallo l’appuntamento è al punto passo fra Villanova e Santerno, oggi Ponte della Pace, dove le due località organizzeranno una grigliata partecipata con rinfresco e vin brulè offerto dall’Ass. Culturale Civiltà delle Erbe Palustri. La serata sarà arricchita da installazioni di fuoco e da danze degli Spiriti del Rogo, a cura di Elastica Teatro e dalla fiaccolata dei cavalieri del Centro Turismo Equestre.

L’iniziativa proseguirà sabato 1 marzo con la Corsa dal fugarèn, camminata non competitiva aperta a tutti sull'argine del fiume Lamone, organizzata dal Gruppo Sportivo Lamone Russi in collaborazione con l'Associazione. Il ritrovo è previsto alle ore 14 all’Etnoparco “Villanova delle Capanne” in via Ungaretti 1. Il prossimo appuntamento è previsto per domenica 4 maggio e sarà dedicato al giorno di Santa Croce, in occasione del quale a Villanova si terrà un laboratorio di costruzione delle croci propiziatorie della campagna nell’ambito del mercatino “La soffitta in piazza”.

Il progetto “Lamone Bene Comune”, prevede una serie di iniziative volte a riscoprire e divulgare i riti e le usanze del mondo rurale delle terre del Lamone e a far riflettere sull’importanza di riappropriarsi dell’ambiente fluviale, come risorsa vitale, percorso alternativo lento, luogo che collega non solo i paesi ma anche la memoria, la storia del territorio e le mutazioni del paesaggio.


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