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Al Teatro Rossini Vivaldi e Galuppi: Barocco da esportazione

Ottavo concerto del festival Purtimiro quello di venerdì alle ore 20.30 al Teatro Rossini, con titolo sintetico e abbastanza eloquente: "1700", col Concerto Italiano diretto da Rinaldo Alessandrini. 1700 è anche il titolo del nuovo CD del gruppo per l'etichetta francese naïve che da oltre trent'anni pubblica in esclusiva le registrazioni di Rinaldo Alessandrini. È un succinto campionario di alcuni fra quei compositori, noti e meno noti, che lungo tutto il secolo costruirono l'immagine di una terra della musica, esportatrice di generi e stili. Non solo nella vocalità operistica, ma anche nelle forme strumentali da camera e da concerto: Sonata, Concerto e Sinfonia. Il destino di molti fu quello di espatriare per ritrovarsi – migranti di lusso sovente pagati a peso d'oro e oggetto d'invidia da parte dei colleghi locali – a servire corti, teatri e cappelle lontano da casa, perpetuando e aggiornando nel rapido volgere di nuove mode i saperi appresi dai capiscuola del Barocco. "Un'esportazione del gusto del cantabile, dell'eleganza e di un certo fuoco istrionico che trovava i suoi modelli nei castrati, nelle primedonne e nei grandi virtuosi di strumento, in particolare di violino" (Carlo Vitali). Michele Mascitti, ad esempio, autore del Concerto in minore op. 7 n. 2: abruzzese di nascita, approdato a Parigi nel 1704 e lì rimasto fino alla morte, sotto la protezione del Duca d’Orléans.

O il veronese Felice Evaristo Dall'Abaco, violinista di talento, attivo alla corte di Massimiliano II di Monaco e autore del Concerto a quattro da chiesa op. 2 n. 1. Fu a Monaco e a Stoccarda il bolognese Giuseppe Antonio Brescianello (Sinfonia per archi in fa maggiore), autore di 12 Concerti e Sinfonie. Visse e insegnò a Napoli il bizzarro Nicola Fiorenza, nonostante i suoi dispotici metodi didattici (pare picchiasse gli allievi) lo portarono al licenziamento dal Consevatorio. Lucchese di nascita, lasciò l'Italia a ventisei anni Francesco Geminiani per non tornarvi mai più, portandosi dietro il culto del suo maestro Arcangelo Corelli. Anche il veneziano i Baldassarre Galuppi (Concerto per archi in la minore) lasciò due volte la Serenissima: prima per Londra, poi per San Pietroburgo alla corte dello Zar Pietro III. Di tutti questi autori si ascolteranno quindi Concerti e Sinfonie strumentali: in particolare di Nicola Fiorenza la Sinfonia in la minore per flauto e due violini e di Antonio Vivaldi il Concerto per flauto e archi RV 441, per l'occasione eseguiti da un asso del barocco qual è il flautista Tommaso Rossi, napoletano, già allievo di Mario Ancillotti e Pedro Memelsdorff, oggi fra i più autorevoli esponenti della prassi esecutiva storicamente informata: al suo attivo l'incisione integrale delle Sonate per flauto dolce e basso continuo di Leonardo Leo.

Due i concerti in programma sabato 6 ottobre: alle ore 18 nel seicentesco Oratorio Sant'Onofrio arricchito dalle tele sulla vita del santo del grande pittore bavarese Ignazio Stern il programma "A due violincelli: Gabrielli docet" con Mauro Valli e Sebastiano Severi (maestro e allievo) ai violoncelli barocchi, con musiche per due violoncelli di Domenico Gabrielli, J. S. Bach, Cirri, Arnold, Kraft, Haydn e Boccherini; poi alle 20.30 al Teatro Rossini l'Ensemble Zefiro diretto da Alfredo Bernardini nel programma "Harmoniemusik", cioè gli arrangiamenti d'autore per ottetto di fiati delle Nozze di Figaro e del Don Giovanni di Mozert e del Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini. I biglietti vanno da 9 a 27 euro e sono in prevendita sul sito www.vivaticket.it o al botteghino del teatro, tel 0545 38542, info@teatrorossini.it. Programma dettagliato su www. purtimiro.it.

Tommaso Rossi

Il flautista Tommaso Rossi ha studiato flauto traverso con Pasquale Esposito al Conservatorio di Napoli e flauto dolce con Paolo Capirci a quello di Latina. Si è poi perfezionato con Mario Ancillotti, Pedro Memelsdorff e Jesper Christensen. Collabora con prestigiosi gruppi barocchi quali I Turchini di Antonio Florio (oggi Cappella Neapolitana), il Complesso Barocco di Alan Curtis, l'Ensemble Risonanze di Carlo Chiarappa, l'Ensemble Dolce e Tempesta. Nel 2010 fonda l’Ensemble Barocco di Napoli, con cui pubblica l’integrale delle Cantate di Alessandro Scarlatti e la prima registrazione assoluta delle Sonate di Leonardo Leo per flauto dolce e basso continuo. Incide per Opus 111, naïve, Eloquentia, Dynamic, Glossa, Stradivarius. Molto attivo anche nel repertorio contemporaneo con l'Ensemble Dissonanzen, è docente di flauto al Conservatorio di Cosenza e direttore artistico dell'Associazione Alessandro Scarlatti di Napoli.


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