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Un "deserto" romagnolo e psichedelico a Marina: Pater Nembrot, Istvan e Herba Mate

Giovedì 26 maggio al bagno Hana-Bi, alle 21 (ingresso libero) serata dedicata ai suoni “desertici” di casa nostra con tre band del territorio – Pater Nembrot, Istvan e Herba Mate – che non hanno nulla da imparare da nessuno in quanto a stoner rock, psichedelia e desert rock.

PATER NEMBROT
(IT – Go Down Records)
La band cesenate presenta il nuovo album “Nusun”, uscito a inizio 2016 per Go Down Records. Un immaginario fuori dal tempo e dello spazio, tra magia, occulto, paludi e un cuore pulsante di heavy, rock psichedelico nella tradizione tipica del quartetto. Il disco è stato prodotto insieme a Enri Zavalloni e vede la partecipazione di Piotre Benton al synth in “Architeuthis”.
I Pater Nembrot sono una band psychedelic rock fondata nel 2003. Nel 2011 hanno collaborato assieme a Enzo Vita de Il Rovescio della Medaglia per la realizzazione di “Sequoia Seeds”, album prodotto da Enri Zavalloni pubblicato nello stesso anno da Go Down Records. Dalla loro fondazione a oggi hanno pubblicato alcuni demo auto-prodotti (“Memoficina” nel 2004, “Hombre Scarlatte” nel 2005). Nel 2008 diventano il primo gruppo della Go Down Records a pubblicare un disco in italiano intitolato “Mandria”. Numerose riviste musicali nazionali hanno recensito positivamente gli ultimi album, come ad esempio Rumore, che nel 2013 a proposito di “Extended Pyramid EP” descrive la band come «una band senza eguali nella scena italiana».

ISTVAN
(IT – Bronson Recordings)
Poco più che ventenni, i tre sono cresciuti a Forlì ed esordiscono su Bronson Recordings con un album quasi del tutto strumentale. “Istvan” è figlio dei grandi maestri tra heavy, psych, e doom contemporaneo, ispirato alla filosofia del mistico tedesco del seicento Johannes Scheffler, che qui in Italia conosciamo come Silesio. Istvan è un nome proprio ungherese dal fascino oscuro e arcano che si sposa alla perfezione con l’immaginario da cui nasce questo concept ispirato al “Pellegrino Cherubico”, una raccolta di aforismi sull’ascesa dell’uomo in uno stato di abbandono e vicinanza alla sfera divina. Tra metafisica, panteismo e spiritualità cristiana, le tracce si avventurano in distese desolate tra deserti stoner, andamenti doom e avvolgenti rarefazioni drone dove il magma incontra e si scontra con le foschie post-rock.
Incombono i fantasmi di Earth, Om ed Earthless, aleggia lo spirito di Black Sabbath e una reminiscenza di Slint, e ancora quello del vate John Fahey, nell’intermezzo “Stonemill” che divide il disco in due e regala una fugace ascesi acustica. I tre gravitano attorno alla scena punk/hardcore/screamo di Forlì, ma presto si defileranno per perdersi tra le nebbie.

HERBA MATE
(IT – Go Down Records)
Dalla terra del sangiovese a quella dei cactus, la musica dei nostrani Herba Mate rappresenta da sempre un ideale ponte tra le sabbie della riviera romagnola e quelle della Death Valley, dove riecheggiano le note distorte e downtune di Kyuss, Fu manchu e derivati.
Grazie al loro stoner rock sanguigno e intriso di psichedelia si sono fatti notare anche fuori regione e all’estero, tanto da meritare l’onore di dividere uno split album con dei numi tutelari del desert rock come i californiani Fatso Jetson.

Info: 333 2097141


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