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Aviès: la Strage di Madonna dell'albero in un commovente spettacolo di Sideri

Con lo spettacolo teatrale di Eugenio Sideri “Aviés. Pedalate nella Memoria”, sabato 26 novembre alle 20.30 all’auditorium dell’istituto comprensivo Ricci Muratori (via Doberdò 5), e una cerimonia commemorativa domenica 27 dalle 10 a Madonna dell’Albero, il Comune e l’Anpi ricordano, con il consiglio territoriale Ravenna sud e il comitato cittadino di Ponte Nuovo e Madonna dell’Albero, il 72° anniversario dell’ eccidio di Madonna dell’Albero (27 novembre 1944): la più efferata strage nazista in provincia di Ravenna, nella quale 56 civili furono barbaramente uccisi da truppe tedesche. Le vittime furono prese nelle case di via Nuova (oggi via 56 Martiri) e radunate in un vicino capanno di canne dove, dall’esterno, vennero mitragliate a morte e poi nascoste sotto il letame. Vi fu un unico superstite, che riuscì a scampare al massacro rifugiandosi in una botte incassata nel terreno. Su 56 vittime 16 erano bambini, 8 anziani, 17 donne, 15 uomini.

Lo spettacolo teatrale di sabato, aperto a tutti, sarà preceduto dai saluti dell’assessore al decentramento Gianandrea Baroncini, del presidente del consiglio territoriale Ravenna sud Antonio Mellini e del presidente dell’Istituto storico della Resistenza di Ravenna e provincia Guido Ceroni.
Lo spettacolo è di Eugenio Sideri; in scena Enrico Caravita, Giulia Casadio, Celeste Pirazzini, Matilde Pirazzini e Laura Sentiero; le coreografie sono di Mariella Ciccarino.
Partendo da “Napoleone”, nome di battaglia di Umberto Ricci, gappista volante, di 22 anni, morto impiccato il 25 agosto 1944 presso il Ponte degli Allocchi (oggi Ponte dei Martiri) per aver ucciso una settimana prima, con due precisi colpi al petto, la camicia nera Leonida Bedeschi, dall’emblematico soprannome di “Cativeria”, gli autori sono “risaliti lungo le strade della Romagna (ma non solo) in bicicletta. "E percorrendole in bicicletta - spiegano gli autori - abbiamo ascoltato le storie che le strade ancora raccontano, con i loro cippi e le loro lapidi. Storie di uomini e donne, o meglio, spesso di ragazzi e ragazze, partigiani e staffette, che hanno dedicato la propria vita, anche perdendola, alla Resistenza. Guerra e lotta per la Liberazione per un Paese libero, per un futuro democratico e sincero. Per raggiungere ciò che oggi, forse, a volte appare scontato, ma che 70 anni fa non lo era affatto”.

Il programma della cerimonia di domenica 27 novembre prevede alle 10 la partenza del corteo, preceduto dal Gonfalone della città e con l’accompagnamento della banda, dal Bronson (ex circolo Endas) di Madonna dell’Albero, in via Cella 50; si raggiungerà prima la parrocchia di Madonna dell’Albero, in via Cella 99, per l’omaggio alla lapide di don Domenico Turci, che il 17 novembre 1944, vigilia del suo trentesimo compleanno, venne sorpreso da una pattuglia tedesca mentre segnalava la presenza di mine con ramoscelli. Il religioso venne arrestato e condotto al comando tedesco di Ravenna. Da allora di lui non si è saputo più nulla e nemmeno il suo corpo è mai stato ritrovato.
Il corteo raggiungerà poi il Sacrario dei Martiri, in via 56 Martiri, per la deposizione di corone in memoria delle 56 vittime della barbarie nazista. Dopo il saluto di Antonio Mellini, presidente del consiglio territoriale Ravenna Sud, interverrà per il discorso commemorativo l’assessore Gianandrea Baroncini.


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