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Donne iraniane senza velo in mostra a Palazzo Rasponi

Sabato 9 aprile, alle 18 a Palazzo Rasponi, ingresso da via Luca Longhi 9, inaugura la mostra fotografica “Stealthy freedom of iranian women- La libertà furtiva delle donne iraniane” a cura di Safa Solati, con le foto scattate dalle donne iraniane che aderiscono alla campagna “My stealthy freedom”.

La mostra rimarrà aperta fino al 23 tutti i giorni dalle 15 alle 18, escluso il lunedì. 

“Le donne nel mondo – affermano le assessore Giovanna Piaia, Ouidad Bakkali e Martina Monti - hanno culture e religioni diverse, ma condividono il destino comune della storica dominanza maschile. La nostra emancipazione non ha percorsi sincronici e sentiamo il bisogno di confrontarci e di restare in dialogo. Alle donne va lasciata la libertà di decidere 'dentro il confine di sè', quale pratica culturale o religiosa scegliere. Ascoltiamo e sosteniamo la campagna delle donne iraniane iniziata dalla giornalista Masih Alinejad perché 'risponde alla contrarietà'  di indossare per obbligo il velo. Noi sentiamo di rispettare sempre il diritto delle donne di scegliere e partecipiamo con attenzione alla protesta delle donne in ogni latitudine del mondo ".

La campagna online “My stealthy freedom” venne fondata nel maggio del 2014 da Masih Alinejad, la giornalista iraniana, nata in opposizione alla legge che obbliga le donne iraniane ad indossare lo Hijab. Masih Alinejad non promuove una battaglia contro la religione Islamica o contro il velo, vuole invece supportare le donne iraniane che hanno deciso di combattere per proprio diritto di scegliere di non indossarlo. Nonostante lo stringente controllo governativo del mondo di internet e dei social network, soprattutto Facebook e Youtube, le donne iraniane hanno comunque innescato un movimento che ha permesso loro di far uscire dal paese le proprie foto senza velo insieme alla richiesta di cambiare questa legge ingiusta e discriminatoria che ha impedito alle donne iraniane, per ben 37 anni, di essere chi vogliono e di vestirsi come vogliono. Masih Alinjead ha creato una pagina Facebook in cui ha pubblicato tutte le foto che ha ricevuto, trasformando questa campagna in un grande movimento internazionale. Le foto che saranno esposte nella mostra saranno di bassa qualità per colpa del lento collegamento ad internet presente in Iran, il quale non permette a queste donne di mandare foto professionali a supporto della campagna. L'organizzatrice della mostra fotografica, Safa Solati, afferma che: “questa campagna ci mostra il coraggio delle donne iraniane e fornisce un'immagine differente dal cliché attribuito alle donne del mio paese, che sono state censurate dal governo iraniano per 37 anni. Io sono una di queste donne ed ho avuto diretta esperienza della durezza della Polizia in Iran. Sono stata ispirata e profondamente toccata dal coraggioso agire di Masih Alinejad, perciò la mia speranza è di poter aiutare a diffondere la voce delle donne iraniane attraverso questa mostra”.


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