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Stefano Bollani e uno speciale omaggio a "Jesus Christ Superstar"

Non ha bisogno di inventare musica, il vulcanico Stefano Bollani, perché come tutti i migliori jazzisti la contiene, la assorbe e ne fa letteralmente ciò che vuole. E abituato com’è a farsi uno e trino – musicista ma anche attore, scrittore e conduttore – sabato 25 luglio, alle 21.30 al Pavaglione di Lugo, presenta a Ravenna Festival le sue Piano Variations on Jesus Christ Superstar, a cinquant’anni dall’uscita dello strepitoso doppio album di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice. 

“Avevo 14 anni quando vidi per la prima volta lo spettacolo in tv - ricorda Bollani - e ne rimasi folgorato. Ho coltivato questa passione fino a quando mi sono deciso a confrontarmi con quest’opera: mi sono divertito a smontare e rimontare quelle musiche straordinarie, una vera miniera cui attingere, preservandone la struttura narrativa ed emotiva originale”. Un’impresa cui lo stesso Lloyd Webber ha dato il proprio consenso, premiando il duraturo amore del pianista-fantasista per l’opera rock che ha lasciato un segno indelebile nella cultura musicale dell’ultimo mezzo secolo, ora tradotta sulla tastiera del pianoforte con l’irresistibile verve creativa che è il marchio di fabbrica di Bollani. 

Basterebbe il nome, ché Bollani è uno di cui non si finirebbe mai di dir bene, orgoglio nazionale che ha inciso di tutto: la canzone italiana e il cameristico jazz della ECM, l’omaggio a Zappa e l’imitazione dei cantanti pop, l’improvvisazione spericolata e le carezze della bossa nova, progetti orchestrali e spiazzanti concerti in solo. La tentazione, insomma, è quella di lasciarlo smontare e rimontare tutto il canone e il non canone musicale, per il gusto puro di ascoltare le invenzioni del suo incorreggibile genio. Ora Bollani ne ha combinata un’altra delle sue – un’altra passione che si fa largo fra Frank Zappa e il Brasile, Napoli e Carosone – e ha scelto di misurarsi con un successo planetario quale Jesus Christ Superstar. Acclamato e contestato in tutte le sue reincarnazioni, dal musical di Broadway alla trasposizione cinematografica di Norman Jewison del 1973, Jesus Christ Superstar è un prodotto della controcultura che combina rock, Vangelo e sensibilità hippie in una rappresentazione che ancora oggi colpisce per la sua controversa modernità – in breve, un classico a tutti gli effetti. 
 
“Il mio è un ringraziamento a Lloyd Webber e Tim Rice per il capolavoro che hanno scritto – spiega Bollani. – Ho finalmente studiato queste musiche che ho cantato per trent’anni, da solo e con gli amici. Così ho scoperto un sacco di dettagli che mi hanno incuriosito e ho deciso di ampliarli, di lavorarci sopra, di uscire dalla struttura per poi rientrarvi. Intorno a queste melodie succede il finimondo, ma le amo talmente tanto che ho cercato di mantenerle nette, di mantenerle vive, calde. Ho scelto la forma del pianoforte solo perché la storia d’amore è tra l’opera rock e me. E una storia d’amore cresce in bellezza se resta intima”. Il pianoforte sarà intonato a 432 Hz, una scelta inusuale che conferisce al suono calore, profondità, ma anche limpidezza, insomma tutte le caratteristiche che Bollani desidera per il proprio approccio: libero ma rispettoso, fatto di improvvisazioni sui motivi originali secondo quello spirito musicale che l’artista ha forgiato e consolidato nel corso della propria carriera attraverso l’incontro con tradizioni, generi e stili diversi.

Biglietti: I settore € 25, II settore € 15, Under 18 € 5.


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