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"La tavolozza del vento": Werther Morigi in mostra ai Magazzini del Sale

Colori e vento, il connubio meraviglioso nella tavolozza di Werther Morigi, pittore, personaggio e soprattutto quel corpo umanissimo che si trasformava nello strumento accordato per plasmare in opere sublimi creato e creature. Cervia le ha accolte in mostra al Magazzino del Sale, evento imperdibile, poiché fino al 15 giugno, le trentasette opere del maestro romagnolo proseguiranno per New York, ultima tappa della celebrazione del suo Centenario di nascita. I capolavori morigiani; alcuni olii giovanili e i magici affreschi su tela di balla saranno distribuiti nelle quattro ante del magico Magazzino in riva al porto, in dialogo fra loro e il pubblico. Pittore e dipinti raccontano la fiaba salmastra di questo luogo che incantò Morigi dal 1947, un percorso dinamico che abbraccia in crescendo cronologico mezzo secolo delle sue stagioni di vita, arte, bellezza.

A voi la feconda tavolozza naturale di un Morigi alchimista di milioni di toni che la sua sensibilità estrapolava dalle materie più varie e la forza della natura incastonava al telero affrescato da un fecondo intonaco. Alla presenza dei quadri anche gli esaurienti scritti che suggeriscono titolo, prosa d’immagine, ricettario dei prodotti che li hanno colorati per sempre. Tale compendio lascia prevedere la magnifica sorte della mostra, acclarata ovunque. Siamo solo all’inizio, la passeggiata fra quei dipinti che si beano nei colore, si impressionano nell’ombra, esplodono nel sole prosegue fra tre intimi autoritratti, icone di estasi, tormento, passione interiori del Maestro. Sono inoltre mostrati: il suo cavalletto, i pennelli , le tavolozze e i flaconi che conservano ancora le materie cromatiche.  

Con "La tavalozza del vento” l’esposizione si consegna a Cervia e ai suoi ospiti svelando ulteriormente il Suo Pittore che dipinge in solitaria, non riconosce mode, correnti, clientelismi, semmai quel malcelato poeta schiacciato dal pennello, che vive di lirica riflessa fra Ungaretti, Quasimodo, Luzi. La parte paesaggistica è la più carica di suggestioni, “le marine” e le “pinete” grondano di colori e danno il batticuore, i ritratti dei pescatori hanno un che di struggente, le “nature silenti” sublimano gli apparati scenici di studio e sfondi locali. Infine Werther Morigi ridà fiato all’emozione di questi suoi “ cent’anni di meraviglia” con tre tele del ciclo del “realismo onirico” in cui svela i suoi colti sogni e soggioga lo spettatore, con cinque opere delle languide macchie di “quando il colore è luce”, la svolta verso l’astrazione.  L’intera vicenda dell’artista è riassunta per intero in questa impegnativa ed esauriente mostra antologica patrocinata dal Comune di Cervia. 
 


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