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"Tutto quello che so del grano" chiude la stagione al Rasi

Giovedì 24 e venerdì 25 maggio, ore 20.00, chiude al Rasi La stagione dei teatri di Ravenna con lo spettacolo Tutto quello che so del grano.

Tutto quello che so del grano è il nuovo percorso di ricerca del Teatro delle Ariette verso un teatro umano e necessario, civile e poetico che si trasforma in alcune condizioni da percorso personale a evento collettivo, dove ognuno, con la propria presenza, diventa l’artefice di quell’incontro magico chiamato Teatro. Ai partecipanti che arriveranno al Teatro Rasi è chiesto, se lo desiderano, di portare una focaccia o una pizza o un pezzo di pane o la torta fatta in casa, per celebrare un battesimo laico dell'estate. Lo spettacolo conclude La stagione dei teatri 2017/18. Si ringrazia la Casa Protetta Garibaldi per la collaborazione.

«Tutto quello che so può essere niente – dicono i fondatori delle Ariette, Paola Berselli e Stefano Pasquini. E il grano? Alle soglie dei sessant’anni, qualcosa devi pure avere imparato, qualcosa devi sapere, e questo qualcosa non puoi tenerlo per te, perché fai teatro, perché sei un’attrice… Tutto quello che so del grano è una sorta di pausa, una meditazione collettiva su quello che sappiamo di noi stessi, dei nostri simili e della terra che abitiamo. Quel “sapere” che cerchiamo, che vogliamo ascoltare e raccontare, non è solo un sapere scientifico. Cerchiamo piuttosto di condividere un sapere intuitivo e sentimentale, che appartiene al campo dell’esperienza materiale: i ricordi, le emozioni, i sentimenti, la farina, l’acqua, il pane e il vino».

Le Ariette si sa, in scena impastano, aspettano i tempi non accelerabili della lievitazione, cuociono, condividono il cibo, mentre raccontano la loro storia di esseri umani e artisti. Il soggetto di Tutto quello che so del grano è presto detto: un uomo e una donna, che vivono insieme da più di trent’anni, coltivano la terra, allevano animali e fanno teatro. La sera prima hanno litigato, lui il mattino seguente si sveglia presto e inizia a impastare una focaccia per lei, e nelle pause tra una lievitazione e l’altra, le scrive una lettera per dirle tutto quello che ha capito e imparato del grano, dei sentimenti, delle emozioni. Scrive per lei, che è un’attrice, per regalarle un monologo così bello da vincere tutti i premi e avere un grande successo, perché lei possa leggere e dire le sue parole di fronte agli spettatori e lui possa, nascosto tra loro, ascoltarle ogni sera, per sempre.

Ingresso unico: 10 euro.


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