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Un omaggio alle donne castellane della Grande guerra

L’Assessorato alle Politiche e cultura di genere del Comune di Castel Bolognese con l’iniziativa Donne: pane e pace, nei giorni 16 e 22 dicembre 2017, desidera ricordare la rivolta delle donne castellane dell’agosto 1917, durante la Grande Guerra.

Sabato 16 dicembre, nel Chiostro della residenza comunale alle ore 9.30, è in programma l'inaugurazione della targa dedicata alle donne castellane protagoniste della rivolta dell’agosto 1917: saluti del sindaco Daniele Meluzzi e di Licia Tabanelli assessora alle Politiche e cultura di genere; alle ore 10.15, nella Biblioteca comunale Luigi Dal Pane, conferenza di Gian Luigi Melandri e Andrea Soglia su Le lotte delle donne nella Grande Guerra, con la partecipazione delle locali classi terze della Scuola secondaria di I grado.

Venerdì 22 dicembre, nel Teatrino del vecchio mercato alle ore 21.00, il concerto Abbiamo combattuto e cantato con il Coro delle mondine di Novi di Modena.

Il 16 e il 17 agosto 1917 le donne si presentarono in Comune per ottenere la diminuzione del prezzo della farina e richiedere al sindaco il ritorno a casa dei loro uomini impegnati in battaglia; gli animi si scaldarono e il 17 agosto fu arrestata Francesca Anconelli, poi scarcerata, su interessamento del deputato Umberto Brunelli. Non contente delle promesse del sindaco, la domenica 19 agosto, alle ore 10, in piazza, quasi un migliaio di donne cercarono di entrare in Comune e al grido di “abbasso la guerra, viva la pace”, si scontrarono con i carabinieri e con le forze di polizia. Il bilancio fu di tredici persone arrestate, undici donne e due ragazzi, e di altre sedici donne denunciate a piede libero. Con sentenza del 24 settembre 1917 tutti gli imputati, ad eccezione di Dorina Trerè, furono condannati con pene varianti fra i trentatré e gli ottantacinque giorni di carcere. Le sedici donne denunciate a piede libero furono arrestate solo la domenica di Pentecoste dell’anno successivo; molte di esse furono graziate circa quaranta giorni dopo l’arresto, cioè dopo aver scontato circa la metà della pena. Questo avvenimento fu molto importante, vista la gravità del momento, e fu sicuramente uno dei pochi avvenuto nella provincia di Ravenna unitamente a quello di Massa Lombarda. 
(fonti: M. Montanari e E. Casadio, Diario massese della Grande Guerra / manoscritti inediti di Luigi Quadri, Edizioni Giornale di Massa, 2002; Angelo Nataloni e Andrea Soglia, Castellani oltre il Piave: il ricordo e la memoria, Faenza, Edit, 2006).


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