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Generazione Bataclan: gli psicanalisti francesi spiegano il fenomeno alla Feltrinelli

In occasione del triste anniversario della strage di Parigi (13 novembre 2015) alla Feltrinelli di Ravenna il prossimo 18 novembre alle 18.00le edizioni ETS presentano “Attacco alla generazione Bataclan: perché? Intervista a otto psicoanalisti francesi”, un libro per cercare di capire come mai l’Occidente è finito sotto scacco. 

Che cosa spinge un giovane, nato e cresciuto a Parigi, a farsi esplodere nel cuore della sua città e della gente di cui fa parte? Che cosa spinge un uomo a seminare il terrore nei luoghi della democrazia e della socialità? 

Ne parlano la curatrice del libro, Alessandra Guerra, con Robert Levy, psicanalista e autore Michel Plon, psicanalista e autore.

Nel volume, interviste a Nabile Farès; Françoise Jandrot; Corinne Lanctuit; Robert Levy; Guy Lérès; René Major; Charles Melman; Michel Plon.

E’ trascorso un anno dai “Fatti di Parigi” del 13 novembre 2015, quando sono stati uccisi più di cento giovani dai terroristi suicidi dell’Isis. E in questo anno l’Europa ha dovuto contare le vittime di altre nuove stragi (Bruxelles, Nizza). Ad essere sotto attacco sono i luoghi della generazione Bataclan, quella che viaggia, che si sposta, che si connette in rete e nella realtà, che non vuol rinunciare alla vita e all’allegria, nonostante tutto. 

Parigi, così come poi Bruxelles e Nizza, si è ritrovata una città in stato di guerra, sotto assedio. Cosa può dire la psicanalisi di tanta pulsione di morte in azione? Perché tanti giovani aderiscono all’Isis? Quale tradizione culturale contiene i “significanti padroni” che portano a tutto ciò? Perché sono stati colpiti proprio Parigi, quell’arrondissement, il Bataclan? Quali sono gli errori dell’Occidente? Alcuni dei più famosi psicanalisti francesi propongono le loro interpretazioni, ciascuno con un differente punto di vista. Queste conversazioni contribuiscono alla comprensione di un dato della realtà sociale e politica sempre più inquietante, che pone una sfida storica all’Occidente mettendolo sotto scacco.

Robert Levy: “Gli jihadisti sono una grande novità, si uccidono, uccidendo molti altri. Questo, tuttavia, non chiarisce quale è il “declick” che fa scattare la scelta suicida. L’uomo, fortunatamente e da sempre, si aggrappa, fino all’ultimo momento, alla pulsione di vita. Siamo consapevoli che c’è, prima di tutto, un enigma da risolvere: perché uccidere gli altri non equivale a uccidersi”. 
Robert Lévy é direttore scientifico di un Centro Medico Psico-Pedagogico a Parigi e ricercatore associato presso il Laboratorio di Psicanalisi e Psicopatologia Clinica dell’Université de Provence Aix-Marseille.

Michel Plon é psicanalista a Parigi ed é membro del comitato di redazione della  rivista on line di cultura En attendant Nadeau - Journal de la littérature, des idées et des arts e del Comitato di redazione della rivista di psicanalisi Essaim.
 


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